Turchia. Sovlu, ‘rispediremo i foreign fighters nei paesi europei di provenienza’

Notizie Geopolitiche –

Il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu, ha reso nota l’intenzione del governo di “rimandare i foreign fighters nei paesi europei di provenienza, dal momento che “la Turchia non è un albergo per terroristi dell’Isis”.
In un momento in cui Ankara e Bruxelles sono sempre più distati, tranne per quei fondi per il processo di adesione che continuano ad essere versati, Sovlu ha fatto notare che i paesi europei si sono limitati a revocare la cittadinanza ai jihadisti dell’Isis catturati, salvo poi lasciarli in Turchia. Per questo motivo “manderemo nei loro Paesi d’origine i membri dell’Isis che abbiamo catturato e detenuto”.
Tecnicamente è difficile dare torto alla Turchia sulla decisione di spedire ai paesi europei i “loro” terroristi, ma va ricordato che fino all’attentato di Suruc del luglio 2015 gli aeroporti turchi sono stati la porta d’accesso allo Stato Islamico per decine di migliaia di foreign fighters, che per raggiungere i territori dell’Isis passavano dal territorio turco nell’evidente compiacenza delle autorità di Ankara. Non è inoltre un mistero che fino a quell’anno la Turchia avesse acquistato il petrolio dell’Isis, come pure che beni logistici ed armi passassero dalla frontiera turca e che i miliziani dell’Isis feriti fossero curati negli ospedali turchi.