Tuvalu. In attesa della nomina del primo ministro

di Alberto Galvi

In occasione delle elezioni generali di Tuvalu il primo ministro Kausea Natano ha perso il suo seggio. La tornata elettorale è stata seguita da vicino da Taiwan, Cina, Stati Uniti e Australia, nel mezzo di una lotta geopolitica per l’influenza nel Pacifico meridionale. Il voto dei 16 parlamentari indipendenti neoeletti deciderà chi sarà il primo ministro. Gli elettori hanno scelto due legislatori in ciascuno degli otto elettorati.
Taiwan aveva rapporti diplomatici con 56 Stati quando le Nazioni Unite trasferirono il riconoscimento a Pechino nel 1971. Quel numero si è ora ridotto a 12, con la maggior parte dei paesi rimanenti che sono piccoli stati dell’America Latina e del Pacifico. Proprio per la pressione cinese, tale cifra potrebbe continuare a ridursi.
Tuvalu, che ha una popolazione di appena 11mila abitanti, è una delle tre nazioni insulari del Pacifico che mantengono legami con Taiwan piuttosto che con la Cina. Ci sono state speculazioni dilaganti secondo cui Tuvalu potrebbe presto abbandonare Taiwan sulla scia delle recenti elezioni nella nazione del Pacifico, in particolare dopo che Nauru ha interrotto bruscamente le sue relazioni con Taipei il mese scorso.
Non è al momento possibile stabilire una data per l’elezione del premier a causa del maltempo che impedisce alle barche di portare i nuovi parlamentari nella capitale, e i cambiamenti climatici sono la principale questione politica nelle isole del Pacifico. 
L’accordo in corso assicura che l’Australia difende Tuvalu in caso di aggressione militare o altre minacce significative. In cambio il governo di Tuvalu si è impegnato, nel caso della stipula di nuovi accordi con altri paesi, di avere prima il consenso dell’Australia. Questa misura è stata ampiamente vista come un efficace veto australiano su un potenziale futuro accordo di sicurezza con la Cina.