UA. Vertice dei leader africani ad Addis Abeba per discutere delle sfide più urgenti del continente

di Alberto Galvi

I leader africani si sono incontrati ad Addis Abeba per discutere delle sfide più urgenti del continente, tra conflitti armati e l’aggravarsi della crisi alimentare. L’UA (Unione Africana) ha inoltre sospeso lo status di osservatore di Israele, per cui non è stato invitato a partecipare al vertice del fine settimana.
Il continente africano vacilla per la siccità record nel Corno d’Africa, con la Somalia che è sull’orlo della carestia dopo cinque mancate stagioni delle piogge, con centinaia di migliaia di persone che soffrono di catastrofiche carenze alimentari. Durante il mini-vertice dei leader dell’EAC (Comunità dell’Africa Orientale), composta da sette nazioni, è stato chiesto a tutti i gruppi armati di ritirarsi entro la fine del mese prossimo dalle aree occupate nella parte orientale della RDC (Repubblica Democratica del Congo).
Nella regione del Sahel e nella parte orientale della RDC sono in corso violenze di ogni genere. Durante l’incontro di due giorni dell’UA in Etiopia si è cercato di affrontare questi problemi e accelerare un patto di libero scambio varato nel 2020. Un altro importante argomento trattato è stato il peggioramento della fame in diverse regioni, causato da conflitti armati e condizioni meteorologiche estreme, che gli scienziati hanno collegato al cambiamento climatico provocato dai combustibili fossili.
L’AfCFTA (Trattato di Libero Commercio Continentale Africano) raccoglie 54 dei 55 paesi africani, con l’Eritrea unica assente. Le nazioni africane attualmente scambiano tra loro solo circa il 15 per cento dei loro beni e servizi, e l’AfCFTA mira ad aumentarlo del 60 per cento entro il 2034 con l’eliminazione di quasi tutte le tariffe doganali. Verranno adottati inoltre una serie di protocolli volti ad accelerare la piena attuazione della nuova area di libero scambio dell’Africa, in base alla quale il commercio è iniziato ufficialmente nel 2021.
Durante il vertice ci sono stati disaccordi sulle riduzioni tariffarie e chiusure delle frontiere causate dalla pandemia di COVID-19. La maggior parte delle sessioni del vertice si sono tenute a porte chiuse presso la sede dell’UA, nella capitale etiope.
Uno degli obiettivi principali del vertice era di tentare di raggiungere il cessate-il-fuoco nel Sahel e nella RDC orientale, dove il gruppo armato M23 ha conquistato aree di territorio e ha scatenato una disputa diplomatica tra Kinshasa e il Ruanda, accusato di sostenere i ribelli.
L’UA ha rinviato nel 2020 i piani per finanziare le operazioni di sicurezza attraverso un fondo in quanto aveva ricevuto meno della metà dei 400 milioni di dollari previsti.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha incontrato diversi leader africani, tra cui il presidente ruandese Paul Kagame per discutere in particolare della crisi in Congo. Le Nazioni Unite stimano 44 milioni di persone sfollate nel 2022 rispetto ai 38,3 milioni di persone alla fine del 2021.
Al vertice si è discusso della situazione sulla sicurezza in Mali, Burkina Faso, Guinea e Sudan, che hanno tutti subito colpi di stato militari nel 2021 e nel 2022.
Il blocco dell’ECOWAS (Comunità Economica Regionale degli Stati dell’Africa Occidentale) ha affermato di aver mantenuto le sanzioni contro i tre paesi del Sahel. I leader dell’Africa occidentale si sono incontrati a margine del vertice dell’UA per rivedere le misure e discutere i progressi nel ripristino del governo civile nei tre Stati.
L’UA è stata creata nel 2002 e comprende tutti i 55 paesi africani, con una popolazione di 1,3 miliardi di persone. Sebbene al blocco sia stato attribuito il merito di aver preso posizione contro i colpi di stato, è stato a lungo accusato di essere inefficace.
Il presidente delle Comore Azali Assoumani dovrebbe assumere la presidenza di rotazione annuale dell’UA dal senegalese Macky Sall. Il Mali, il Burkina Faso e la Guinea, governati da giunte militari e che sono stati sospesi dall’UA, non hanno potuto partecipare al vertice di questo fine settimana. Tuttavia i diplomatici delle tre nazioni del Sahel sono stati ad Addis Abeba a spingere per la riammissione, ma l’UA ha mantenuto la loro sospensione, come pure quella del Sudan.
L’UA ha bisogno di elaborare nuove strategie per contrastare l’arretramento della democrazia nel continente. Le sanzioni imposte agli Stati membri a seguito di cambi di governo incostituzionali non sembrano produrre i risultati attesi. Per questa ragione sembra essere necessario riconsiderare il sistema di resistenza alle modifiche incostituzionali per renderlo più efficace.
I leader africani chiederanno seggi permanenti per il continente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel gruppo delle grandi economie del G20.