Ucraina. Affondato l’incrociatore Moskva, un duro colpo per Putin

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Comunque siano andate le cose, l’affondamento dell’incrociatore Moskva, nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, rappresenta un duro colpo per Vladimir Putin: da parte russa viene tuttavia ripetuto che la nave è colata a picco a causa dell’esplosione del deposito delle munizioni invaso dalle fiamme di un incendio, mentre gli ucraini insistono di averla colpita con almeno un missile Neptune. Secondo gli ucraini a centrare la nave sarebbero stati i 13 militari presenti sull’isola dei Serpenti, situata tra Varna e Odessa, i quali erano stati bersagliati dall’incrociatore ed avrebbero risposto al fuoco.
Al dì là dell’aspetto simbolico e di quello pratico (il comando della flotta è stato trasferito su un altro mezzo), l’affondamento della nave rappresenta un costo economico non da poco per il Cremlino, un danno che si va ad aggiungere ai costi e alle perdite di una guerra che certamente si sta protraendo oltre gli obiettivi temporali fissati. Anche per questo Putin ha voluto sostituire una settimana fa il comandante delle operazioni, licenziando Roman Gavrilov e mettendo al suo posto Alexander Dvornikov, veterano della Cecenia e della Siria.
Certo è che fino a quando in Europa arriverà il gas russo, in Russia continuerà a giungere denaro fresco, e nell’attesa che le sanzioni si traducano in disagi per il moscovita medio Putin potrà continuare la guerra.