Ucraina. Babchenko è vivo: piano della polizia per incastrare i killer dei servizi russi

di Elisabetta Corsi

Sembrava morto ma in realtà aveva architetto il suo presunto assassinio in accordo con la polizia. Da tempo infatti il giornalista anti russo Arkady Babchenko era minacciato di morte e con questo stratagemma ha fatto arrestare i suoi presunti killer o meglio la “mente” del piano. Sembra un film poliziesco ma è la realtà, ed è quanto è avvenuto in Ucraina.
Il giornalista russo, ex soldato della guerra in Cecenia e corrispondente di guerra, era minacciato dai servizi segreti russi che ne avevano ordinato l’assassinio per via delle sue posizioni critiche nei confronti dell’atteggiamento russo nel Donbass e in Siria e per aver partecipato a delle elezioni non ufficiali organizzate dall’opposizione. In altre parole il reporter era colpevole di tramare contro il Cremlino e quindi era un elemento di disturbo e da togliere di mezzo al più presto. Il prezzo per uccidere Babchenko offerto al sicario dai servizi segreti era intorno ai trentamila dollari.
In un primo momento l’assassinio di Babchenko lo ha visto venir ritrovato dalla moglie in una pozza di sangue nell’ingresso del condominio dove risiede a Kiev e decedere sull’ambulanza che lo stava trasportando d’urgenza all’ospedale. La polizia aveva spiegato che la morte era avvenuta per una serie di colpi di pistola alla schiena, ma nessuno poteva sapere che durante la conferenza stampa della polizia seguita all’arresto dei killer si sarebbe presentato proprio lui. Di questo piano non era a conoscenza nessuno, se non il diretto interessato e la polizia, neppure la moglie che stava già piangendone la morte ed era sotto shock.
Il gesto è anche un omaggio per altri colleghi che nello svolgere il loro lavoro e mettendosi in opposizione alla Russia sono stati uccisi, solo per aver espresso le loro opinioni, e Babchenko ne ha dovuti seppellire diversi nel corso degli anni. Nel frattempo il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dato la sua disponibilità per la protezione del reporter e della sua famiglia finché Mosca non cambierà i suoi propositi.
La sua presunta morte aveva già innescato una serie di recriminazioni tra Kiev e Mosca per quanto la Russia si è subito presentata come estranea ai fatti smentendo le accuse di responsabilità dei servizi segreti.
Alla moglie Babchenko in conferenza stampa ha detto che “non avevo altro modo”, e si è scusato per il dolore arrecatole.