Ucraina. Cambio di rotta, Kiev lascia il proposito Ue per passare con la Russia

di Guido Keller

yanukovichNon è passato neanche un mese dalla decisione di non cedere alle lusinghe di Mosca e di aderire all’Unione doganale, affidandosi così al processo di integrazione con l’Unione europea, che già Kiev ha fatto marcia indietro: probabilmente è bastato far sventolare alla Gazprom il debito ucraino di 882 mln di dlr per il metano russo consegnato ad agosto, e che la data di scadenza per pagare la “bolletta”, già opportunamente procrastinata, era il 1 ottobre. Il presidente del colosso energetico, Alexei Miller, ha dichiarato nei giorni scorsi che “Siamo estremamente preoccupati per la situazione attuale dei pagamenti di gas russo da parte dell’Ucraina”, poiché “la situazione è molto seria visto che il contratto prevede che nel caso di violazioni nei pagamenti si passi ad un sistema di pagamento anticipato”.
La resistenza a Mosca è venuta meno sia per le incomprensioni con Bruxelles sul caso dell’ex premier Yulia Tymoshenko, tant’è che sono state bocciate tutte e sei le proposte di legge che avrebbero permesso di liberare la donna e di lasciarla curare all’estero, sia per, come è stato spiegato, “recuperare i volumi commerciali persi con la Federazione russa”.
Il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha comunque affermato che “l’Ucraina ha perseguito e continuerà a perseguire un cammino di integrazione europea” e che “Più andiamo avanti e più troveremo ostacoli, ma non ci spaventiamo, siamo certi di essere sulla strada giusta”, tuttavia sembra proprio che il cappio di Mosca rappresentato dalle forniture di gas si sia stretto al punto di non lasciare scampo all’ex repubblica sovietica.