Ucraina. Colloqui di Istanbul: scambio di prigionieri e impegno a proseguire i negoziati

A Tirana si trovano Tusk, Macron, Zelensky, Starmer e Merz. Esclusa Giorgia Meloni.

di Enrico Oliari

Si è concluso dopo poco più di due ore il primo round di colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina presso il palazzo Dolmabahçe Istanbul, mediato dal ministro degli esteri turco Hakan Fidan. Assenti i capi di Stato delle parti interessate nonostante le sfide roboanti di Volodymyr Zelensky, ma come ha precisato il Cremlino, “l’incontro con Vladimir Putin va preparato per tempo”.
Aprendo i lavori Fidan ha affermato che “Ci sono due vie davanti a noi: una porta alla pace, l’altra porterà il mondo a una distruzione ancora maggiore. Saranno le parti stesse a decidere quale via scegliere”. Auspicando che Russia e Ucraina sappiano cogliere l’opportunità “di questo primo incontro dal marzo 2022” e arrivare al cessate-il-fuoco, il ministro turco ha sottolineato che da come si muoveranno i colloqui si potrà stabilire quando e se interverranno i capi di Stato.
Tra i primi punti stabiliti vi è un importante scambio di prigionieri, mille per parte, ma il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha ha riportato che “conosciamo i tempi, ma al momento non li riveliamo”.
Sybiha ha anche insistito sulla necessità che Putin e Zelensky si incontrino di persona, una richiesta che la parte russa riporterà prossimamente al Cremlino. Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha riportato che “Abbiamo concordato che ciascuna parte avrebbe presentato la propria visione di un possibile futuro cessate-il-fuoco. Dopo che tale visione sarà stata presentata, riteniamo opportuno, e anche su questo abbiamo concordato, proseguire i negoziati”.
Altro non è trapelato in modo diretto, ma le agenzie occidentali hanno riportato che fonti ucraine hanno definito “inaccettabili e distaccate dalla realtà le richieste russe”, in particolare in relazione alla questione dei territori, “le quali vanno ben oltre tutto ciò che è stato discusso in precedenza”.
Intanto a Tirana si sono riuniti, a seguito del vertice della Comunità politica europea, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer, il primo ministro polacco Donald Tusk e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I cinque, che si sono sentiti al telefono con il presidente Usa Donald Trump, hanno discusso dei primi risultati dei colloqui di Istanbul e hanno ravvisato la necessità di aumentare le pressioni sulla Russia per obbligare Vladimir Putin ad accettare il cessate-il-fuoco. Grande esclusa l’italiana Giorgia Meloni, pure presente a Tirana.
Da quanto si è appreso Trump ha definito un suo incontro con il presidente russo Vladimir Putin “necessario”.