Ucraina. E’ ancora pioggia di soldi europei: von der Leyen promette a Zelensky altri 18 miliardi

di Guido Keller

Continuano i bombardamenti russi sull’Ucraina, ed oggi Vladimir Putin ha riportato che sarebbero già 80mila i cittadini russi mobilitati presenti nelle zone dell’”operazione speciale”, dei quali “in 50mila stanno prendendo parte agli scontri” come combattenti. Lo rende noto l’Interfax, secondo la quale le affermazioni del presidente russo sarebbero state rese in un incontro con il governatore della regione di Tver (a nord ovest di Mosca) Igor Rudenya, al quale ha precisato che “il resto si sta addestrando in campi specifici”.
La Tass ha invece riportato quando affermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui, nonostante la disponibilità di Mosca alle trattative per la cessazione delle ostilità, il dialogo sarebbe impossibile in quanto l’Ucraina ha stabilito per legge il divieto di trattare con la Russia.
Intanto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è sentita al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al quale ha garantito ancora soldi, “18 miliardi da distribuire mensilmente, fino a 1,5 miliardi e mezzo al mese” al fine di rispondere al fabbisogno finanziario del paese del 2023.
Non è dall’inizio del conflitto che sull’Ucraina piovono soldi europei, basti pensare che, nonostante si trattasse di un paese extracomunitario, Bruxelles ha versato in Ucraina dal 2014 al 2021 (e quindi ben prima della guerra) 17 miliardi di euro, ufficialmente per favorire il processo di democratizzazione, salvo poi il Parlamento europeo accertare che tale scopo non fosse stato raggiunto.
Un fiume di denaro quindi, anche nell’occasione di oggi destinato a “sostenere le riforme dell’Ucraina e il suo percorso verso l’adesione all’Ue”, come ha specificato von der Leyen.
Ad alzare la mano è stato tuttavia il ministro ungherese degli Esteri Peter Futsal Szijjarto, il quale ha fatto sapere in un messaggio che “siamo pronti a sostenere l’Ucraina su base bilaterale, ma ci opporremo a che l’Ue prenda a questo fine dei crediti”.
L’Ungheria potrebbe quindi mettersi di traverso al finanziamento della spesa pubblica ucraina, sempre che con questo gesto non intenda solo, come è avvenuto in passato, alzare la posta in vista di un compromesso interno all’Ue.