Ucraina ed energia: per la rinascita ecologica e politica

di Domenico Letizia

Un settore d’investimento e di crescita in Ucraina sarà sempre più quello delle energie rinnovabili. Quest’anno il paese completerà l’istallazione di 56 impianti utility. Se tutti saranno allacciati in rete, verranno aggiunti 488MW alla potenza fotovoltaica installata nell’est Europa. Le continue problematiche con la Russia stanno spingendo la politica energetica ucraina alla diversificazione energetica, attraverso investimenti massicci nel programma sulle energie rinnovabili; l’Ucraina sta cercando di rendere indipendente il proprio fabbisogno energetico e rendere il proprio mercato energetico nazionale più affidabile.
L’annuncio di convertire la superficie colpita dal disastro di Chernobyl in un impianto di 1000MW è divenuta la scintilla per lo sviluppo delle rinnovabili: investitori internazionali provenienti da Stati Uniti d’America, Canada, Cina e Germania si sono interessati al progetto e al mercato ucraino. Al momento l’Ucraina ha un sistema di tariffe incentivante che remunera in 0,1599€/kWh l’energia prodotta da impianti allacciati nel 2016, €0,1502/kWh per impianti connessi tra il 2017 e 2019. Qualora i progetti previsti nel 2017 verranno realizzati, l’Ucraina potrà superare la barriera del GW. Investitori quali Rentechno, Helios Strategia, US Solar, Rengy Development, Eco Optima and Paradigma Invest Group avranno un ruolo chiave per raggiungere questo obiettivo.
Secondo l’IRENA (International Renewable Energy Agency), l’Ucraina potrebbe produrre il 21,8% del proprio fabbisogno grazie alle energie rinnovabili. Attraverso la promozione di investimenti in tecnologie ad alta efficienza energetica, il programma sosterrà l’Ucraina nel graduale processo di riduzione del fabbisogno energetico complessivo e nella diffusione di progetti per l’estensione della tutela ambientale. Tale progettazione programmatica è la naturale prosecuzione del Programma ucraino di efficienza energetica (Ukrainian Energy Efficiency Programme, UKEEP), che nel periodo 2007-2013 ha finanziato 77 progetti di efficienza energetica, in tutto il Paese, attraverso cinque intermediari finanziari. Raiffeisen Bank Aval, partner finanziario della Bers in Ucraina, è stata la prima banca ad aderire al nuovo “programma quadro”.

Energia eolica.
L’intenzione che anima il piano energetico ucraino è quello di implementare la quota di energia fornita dall’eolico portandola a 2.28 GW entro il 2020. Per comprendere a fondo le dimensioni del piano, basti focalizzare l’attenzione sull’analisi che si tratterebbe di una crescita del 500% rispetto agli attuali 410 MW su cui può contare l’Ucraina. Il più grande potenziale energetico eolico è ubicato nelle grandi aree adiacenti al Mar Nero e al Mar Azov, nella zona dei Carpazi, dei Transcarpazi e dei Carpazi inferiori. Non solo eolico, però, visto che il piano energetico di Kiev punta con decisione su tutte le fonti rinnovabili, in modo da far dipendere sempre meno il paese dalle forniture estere, con deciso sollievo delle casse statali. Ove il paese riuscisse a centrare gli obiettivi prefissati, i guadagni non sarebbero solo economici, ma anche in termini di indipendenza geopolitica, un dato che potrebbe aumentare il suo appeal nei confronti di investitori esteri che guardano con interesse alle nuove politiche energetiche. Secondo il presidente dell’Agenzia di Stato per l’efficienza e il risparmio energetico, Sergey Savchuk, gli investimenti necessari a completare l’ambizioso piano dovrebbero essere all’incirca di quattro miliardi di dollari. Nell’ultima conferenza tenuta nella regione di Leopoli dal Capo dell’Agenzia di Stato per l’Efficienza e il Risparmio Energetico dell’Ucraina, si è vista confermata la linea innovativa del Paese: “l’attuazione di progetti per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili non offre solo la possibilità di ridurre e sostituire il gas. Questo è un percorso verso il rafforzamento sociale ed economico della regione di Leopoli e il benessere di tutta la comunità”. Resta naturalmente aperto il problema rappresentato dalla zona del paese ove forte è la presenza dei paramilitari russi. Se l’Ucraina riuscisse ad arrivare all’11% di energia rinnovabile nel mix energetico del 2020, sarebbe possibile abbattere il consumo di gas naturale del 50%.

Energia idroelettrica.
Nel paese tale risorsa è fondamentale: conta la presenza di sei grandi centrali idroelettriche ubicate sul fiume Dnieper e la presenza di 55 unità di dimensioni meno considerevoli ubicati su altri fiumi. Il potenziale idrico in totale è stimato a più di 20 TWh.

Energia solare.
I fattori di attrattività per gli investitori stranieri e nazionali potrebbero incrementarsi proprio nell’ultimo corso del 2017. Quasi ogni settimana ci sono nuovi progetti e contratti, riguardanti impianti ad energia solare da costruire che attirano investimenti stranieri.

Quali sono i vantaggi offerti dal fotovoltaico nel paese?
Sono tre i fattori essenziali: le “tariffe verdi”, la posizione geografica estremamente favorevole e il tasso di rendimento interno, il tasso IRR.
Lo Stato ucraino è tra i pochi paesi europei ad operare attraverso le “tariffe verdi”, ovvero, acquista tutta l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici. Tale impegno risulta costante almeno fino all’anno 2030. Essenziale, quando analizziamo il piano delle “tariffe verdi”, è considerare che il programma è collegato alla moneta europea. Gli investitori stranieri avrebbero dimostrato minore interesse se il piano fosse stato legato alla moneta nazionale, soprattutto per le problematiche legate all’inflazione. Le “tariffe verdi” sono stabilite in Euro e ciò rende estremamente interessante puntare su tale progettualità. In Ucraina, la legislazione non prevede il pagamento di dazi doganali e l’esenzione dell’IVA sulle attrezzature importate per la produzione di energia rinnovabile. L’Ucraina è geograficamente ubicata in una zona climatica molto favorevole agli investimenti in energia fotovoltaica. La latitudine del paese permette molti giorni “solari” tra l’inizio della primavera e fino al tardo autunno. Secondo il “calcolo di irraggiamento”, la quantità di radiazione solare per unità di superficie, l’Ucraina supera abbondantemente la nazione riconosciuta leader in Europa per l’energia solare: la Germania. L’attuale “tasso tariffario verde” combinato al costo sempre più decrescente, grazie alla ricerca scientifica e tecnologica, degli impianti fotovoltaici fornisce occasioni interessanti per gli investitori esteri. Nel paese chi decide di investire in energia solare riceve il contributo di vantaggiosi prestiti bancari che forniscono un tasso di rendimento interno che supera il 20%, un valore medio molto alto se confrontato, ad esempio, con gli Stati Uniti o con l’Europa occidentale, ove il tasso si ferma ad un massimo del 10%.
“Mentre la spesa per la renewable power capacity è stata piatta tra il 2011 e il 2015” sottolinea il rapporto del World Energy Investment “la produzione di elettricità dalla nuova capacità è aumentata di un terzo, riflettendo il rapido calo dei costi per le turbine eoliche e il solare fotovoltaico”. Gli investimenti totali nelle energie rinnovabili a livello mondiale ammontavano, nel 2016, a 313 miliardi di dollari, quasi il 20% della spesa totale in energia del 2015; le energie rinnovabili rappresentano così ora la più grande fonte di investimento energetico. Le istituzioni ucraine sono decise nel pubblicizzare il programma di “tariffe verdi” come metodo per stimolare la produzione e l’investimento in energia alternativa, in particolare quella fotovoltaica. In Europa i primi paesi ad introdurre una programmazione simile sono stati la Germania, nel 1991, la Svizzera, nel 1992, e l’Italia, nel 1993. Va tuttavia sottolineato che se nel 1991 il costo di 1 watt di capacità solare era di circa 10 dollari, nel 2013 è di 74 centesimi. In tutto il globo, sono 45 i paesi che hanno introdotto una programmazione di “tariffe verdi”, ma in molti di questi vi è una forte regolamentazione e numerose sono le procedure burocratiche. In Ucraina invece le “tariffe verdi” sono state introdotte nel 2009 e da allora il piano è stato rivisto soltanto una volta e soltanto per ciò che riguarda l’energia fotovoltaica la cui potenza risultasse superiore ai 10 MW.
In Ucraina la stabilità economica energetica si collega anche alle rivendicazioni di carattere ecologista. Nel novembre 2016 il deputato Oleksiy Ryabchyn ha sottolineato che l’argomento del cambiamento climatico non dovrebbe essere di carattere populista. Senza le opportune modifiche, per l’Ucraina sarebbe difficile trasformarsi. “Abbiamo iniziato a recuperare le opportunità che sono state perse”, ha aggiunto. Il business dovrebbe capire che continuare ad investire nell’energia nucleare non ha più senso, che tutto il mondo progredito passa alle energie rinnovabili in quanto più economiche e sicure per l’ambiente. “Diverse istituzioni finanziarie internazionali annunciano il proprio ritiro di investimenti dall’energia fossile e li dirigono verso le energie rinnovabili. In alcuni paesi le energie rinnovabili sono già diventate economiche e competitive”, ha sottolineato Iryna Stavchuk, esperto del Centro nazionale ecologico dell’Ucraina. “Attualmente nel paese si tenta di elaborare la strategia energetica dell’Ucraina senza la quale per il Paese sarebbe molto difficile rendere il proprio contributo ambizioso; tale strategia dovrebbe basarsi su calcoli e ricerche che l’Ucraina sarà in grado di effettuare”, ha recentemente dichiarato Svitlana Grinchuk. Con la trasformazione dell’energia ucraina in energia verde si promuoveranno inoltre progetti per agevolare l’azione delle piccole e medie imprese, si creeranno nuovi posti di lavoro, verrà affrontato il problema dello smaltimento dei rifiuti. “Fino alla fine dell’anno (2017) abbiamo in programma di aprire due centrali eoliche, tre centrali solari e almeno una centrale idroelettrica e di convertire al rinnovabile altre 48 caldaie” ha dichiarato Sergey Savchuk. I programmi d’indipendenza energetica dell’Ucraina sembrano aver attirato “le attenzioni” della vicina e invasiva Russia. Tra le società colpite dall’attacco informatico del 27 giugno ci sono anche enti petroliferi e la compagnia nazionale del gas dell’Ucraina. Dopo gli attacchi informatici in Ucraina si sta raggiungendo consapevolezza di una profonda riforma per ciò che riguarda l’educazione delle imprese ad una cultura della prevenzione cyber. Ai governi nazionali tocca il compito di introdurre norme e leggi mentre le aziende che operano nel settore energetico devono investire in cultura tecnologica da estendere a tutti i livelli dell’azienda così da migliorare la collaborazione con le imprese tecnologiche scelte per difendersi e prevenire le manovre degli hacker. Altrettanto decisiva è la collaborazione tra le istituzioni governative di diversi Paesi, così come lo sviluppo di una cooperazione internazionale in materia cyber. L’energia “pulita” potrebbe cambiare il volto dell’Ucraina e attirare numerosi investitori nel paese generando numerose opportunità anche per le imprese italiane.