Ucraina. Erdogan riprova ad aprire il corridoio del grano. E a Pechino Lavrov si dice pronto al dialogo

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Secondo il ministero della Difesa russo vi sarebbe stato il supporto di specialisti britannici dietro l’attacco ucraino a 4 navi da guerra, tra cui un mezzo anfibio, una fregata e la lanciamissili “Admiral Makarov” nella baia di Sebastopoli, in Crimea. Secondo la versione russa, le navi sarebbero state colpite da droni subacquei ed avrebbero subito danni, mentre per Kiev vi sarebbero state esplosioni dovute a errori nel lancio di missili.
Fatto sta che da Mosca è stato reso noto il ritiro dell’accordo sul grano, per cui migliaia di tonnellate di cereali sarebbero ora bloccate nei porti ucraini, ma l’effetto collaterale sarebbe anche quello di annichilire la mediazione turca nel conflitto.
Dopo aver mediato per permettere all’Ucraina di esportare il grano, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha infatti visto vanificare i suoi sforzi, per quanto da Ankara si sia fatto sapere che “sono state avviate conversazioni per riaprire i corridoi del grano”.
Sempre sul fronte diplomatico c’è da segnalare l’iniziativa cinese: dopo il recente incontro a Pechino di Serghei Lavrov con Wang Yi, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha informato che la Russia sarebbe disponibile a riprendere i negoziati con gli Usa e l’Ucraina”, ed ha espresso l’auspicio che “le parti intensifichino gli sforzi per la de-escalation e per la soluzione del conflitto”.