di Alessandro Pompei –
Stando a quanto riportato dal ministero della Difesa russo e diffuso dall’agenzia Interfax, questa notte la nave ammiraglia della flotta del Mar Nero ha subito un grave incendio che ha richiesto l’evacuazione dell’equipaggio. Questa la versione russa, mentre il governatore di Odessa, Maksym Marchenko, ed il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych hanno reso noto che l’incrociatore Moskva sarebbe stato colpito da due missili anti-nave R-360 “Neptun”, con gittata di 280 Km. Non sono state tuttavia fornite prove a sostegno dell’attacco ucraino.
Una comunicazione di soccorso è stata rilevata dall’OSINT (un’organizzazione che raccoglie ed analizza i dati pubblici d’intelligence) alle 1:06 di giovedì 14 aprile.
Il sistema R-360 è stato progettato e prodotto dal consorzio statale “Luch design bureau” ed è entrato in servizio nel marzo del 2021: si tratta nei fatti di un derivato / aggiornamento del missile sovietico Kh-35 “Zvezda” (codice NATO: AS-20’Kayak).
Anche le versioni sulla sorte della nave sono discordanti: per gli ucraini la nave sarebbe affondata, mentre per i russi i 500 membri dell’equipaggio sarebbero stati evacuati ed il mezzo verrebbe in questo momento trainato, quasi appoggiato su un fianco, verso un porto russo; il Pentagono ha avvalorato questa ultima tesi.
Cosa cambierà per il conflitto con l’uscita di scena dell’incrociatore Moskva? Poco o nulla, aldilà della funzione di comando che sarà già stata affidata a un’altra unità, come pure va osservato che la Moskva non era una nave pensata per attacchi in conflitti come quello in corso. Difatti il Moskva (e più in generale l’intera classe Salva) è una nave concepita per contrastare con i suoi 16 mastodontici P-1000 le grandi unità portaerei dell’US-Navy, cioè è una nave ideata per fare la guerra ad altre navi e non per lanciare missili da crociera contro obiettivi terrestri a lunga distanza, come quelli a guida satellitare Kalibr, sparati fino ad ora in gran numero da altre navi.
Nella guerra di informazioni e controinformazioni resta ancora da capire se a bordo della nave si sia sviluppato un incendio, come dicono i russi, o se il mezzo è stato centrato da proiettili, come affermano gli ucraini: nella già pesante drammaticità del conflitto non sarebbe la prima volta che da Kiev arrivino resoconti rivelati falsi, come pure è già accaduto che navi russe prendessero fuoco, basti pensare alla vicenda della portaerei Admiral Kuznetsov.
Resta quindi da vedere quali prove verranno fornite dall’una e dall’altra parte a sostegno delle due tesi. Certo è che se la nave fosse realmente stata colpita e magari affondata, si tratterebbe di un duro colpo per l’immagine della potenza russa.
L’incrociatore Moskva è entrato in servizio in era sovietica, nel 1983: è lungo 186 metri, largo 21 ed ha un dislocamento di 11.800 tonnellate a pieno carico. E’ armato con 2 cannoni da 130 mm, 6X6 mitragliatrici AK 630 AA, 2X5 tubi lanciasiluri da 533 mm, 8X2 missili Bazalt, 8X8 missili Fort, 2X2 missili Osa e ospita un mezzo aereo, un elicottero KA-27.
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