Ucraina. I paesi europei non confischeranno i beni russi

Red

La tedesca Deutsche Welle ha reso noto, dopo aver visionato documenti, che non vi sarà da parte europea, come invece richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la confisca di 200 miliardi di dollari di beni sovrani russi, oggi congelati. Alla base dell’opposizione di diversi paesi membri dell’Ue vi sarebbe innanzitutto il diritto internazionale, la possibilità di utilizzare l’eventuale scongelamento dei fondi come una carta nelle trattative, e la possibilità di utilizzare gli interessi a favore dell’Ucraina. In realtà vi sarebbe un quarto motivo, meno ufficiale: eventuali misure simmetriche potrebbero portare alla confisca di beni europei in Russia.
Incontrando a Oslo il premier norvegese Jonas Gahr Stoere, Zelensky ha fatto notare che ancora non vi sono prospettive circa la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, oggi sotto controllo dei russi, o di altri impianti. Ieri il presidente Usa Donald Trump aveva lanciato l’ipotesi di far passare sotto proprietà statunitense le centrali ucraine al fine di proteggerle e renderle più efficienti.
Zelensky sarà lunedì in Arabia, dove si terranno incontri separati Usa-Ucraina e Usa-Russia: oggi ha ribadito che “la Crimea è parte integrante dell’Ucraina”, nonostante sia de facto territorio russo dal 2014 e venga considerata dalla Casa Bianca ormai persa.