Ucraina. I russi distruggono una batteria Patriot con il missile ipersonico Kh-47M2 Kinzhal

di Alessandro Pompei

Military Watch Magazine, celebre rivista americana del settore militare, conferma la distruzione di una batteria Patriot di fabbricazione statunitense ad opera di un missile russo ipersonico Kh-47M2 Kinzhal. L’obiettivo è stato centrato malgrado l’inutile lancio di una salva “d’oro” da 96 milioni di dollari da parte della batteria antiaerea di produzione Usa.
Military Watch Magazine sostiene che il 16 maggio ben trentadue missili Patriot sono stati lanciati nel vano tentativo di abbattere un missile ipersonico russo Kinzhal lanciato da un MIG-31K, al momento è l’unico caccia al mondo capace di superare i 3mila chilometri orari.
Nonostante il massiccio lancio di missili dal costoso sistema di difesa aerea, l’esplosione provocata dal missile ipersonico ha causato la perdita del radar e delle 5 batterie di lancio collegate.
Gli attacchi ai Patriot sono anticipati da vari avvertimenti sia da parte di funzionari russi, è già il 25 dicembre il presidente Vladimir Putin aveva detto nel suo discorso natalizio che sarebbe stata garantita al cento per cento la distruzione di ogni sistema Patriot inviato in Ucraina.
La distruzione dei sistemi missilistici Patriot era stata paventata anche da diversi analisti occidentali, secondo i quali tutti i sistemi consegnati all’Ucraina sarebbero stati rapidamente presi di mira e distrutti una volta diventati operativi per via dell’obsolescenza per il ruolo antimissile. Gli stessi Stati Uniti sono impegnati in un progetto di affiancamento dei sistemi Patriot con il più nuovo THAAD: i primi manterranno una vocazione antiaerea, mentre i secondi una anti-missile balistico, sebbene la loro efficacia contro i missili ipersonici come il Kinzhal o lo Zircon russo rimanga dubbia.
L’Ucraina ha ricevuto principalmente dalla Germania due unità Patriot (PAC-2) a partire dalla metà di aprile, con una consegnata meno di un mese prima dell’ultimo attacco.
A detta dell’autore dell’articolo apparso su Military Watch Magazine, i tedeschi erano tuttavia riluttanti nel fornire tali sistemi a Kiev o a consentire ai loro alleati europei di farlo, non solo a causa dei limitati arsenali, ma anche per i costi estremamente elevati e per i possibili danni significativi alla reputazione: il fallimento del sistema era ampiamente previsto alla luce della sua esperienza di combattimento molto modesta contro missili molto più semplici rispetto a quelli dell’arsenale russo.
Nell’articolo si fa anche riferimento vista la complessità del sistema Patriot, al probabile coinvolgimento di personale occidentale attivo nella gestione del sistema.