Ucraina: il laboratorio delle guerre ibride e del caos orchestrato dagli Stati Uniti

di Giuseppe Gagliano

Negli ultimi anni, e ancor di più dall’inizio del conflitto con la Russia, l’Ucraina è diventata un teatro di sperimentazioni di guerre ibride e attività di destabilizzazione, spesso orchestrate con il sostegno diretto o indiretto degli Stati Uniti. Gli eventi recenti in Russia, con una serie di esplosioni provocate da cittadini apparentemente ricattati attraverso sofisticate truffe telefoniche, gettano una luce sinistra sulle tattiche emergenti in questo nuovo tipo di conflitto.
Tra il 13 e il 22 dicembre 2024 34 attacchi con esplosivi si sono verificati in diverse regioni della Russia, incluse aree remote come la Siberia. Gli obiettivi? Comuni spazi pubblici, come uffici postali, bancomat, commissariati di polizia e uffici di reclutamento militare. Tuttavia ciò che rende questi eventi straordinari è l’identità degli autori: pensionati e giovani sotto i 20 anni, apparentemente costretti a commettere questi atti dopo essere stati truffati attraverso chiamate telefoniche anonime.
Secondo i media russi e internazionali le vittime, spesso persone anziane o socialmente vulnerabili, vengono contattate da falsi operatori bancari o agenti di sicurezza, persuase a trasferire denaro per motivi fittizi e successivamente ricattate per commettere atti di sabotaggio con la promessa di recuperare i loro risparmi. In un caso emblematico un’anziana donna è stata arrestata a Mosca dopo aver fatto esplodere fuochi d’artificio in un centro commerciale, affermando che i truffatori le avevano rubato 120.000 rubli (circa 1.200 dollari) e le avevano ordinato di compiere quell’atto.
Le autorità russe, inclusa l’FSB, puntano il dito contro l’Ucraina, accusata di essere il centro operativo di queste truffe trasformate in azioni terroristiche. Il portale di opposizione russo Meduza, con sede in Lettonia, riporta che le autorità russe considerano questo un esempio di “crimine patriottico”, una strategia per destabilizzare la società russa e aumentare il malcontento verso le istituzioni. L’FSB sostiene che molti dei numeri telefonici utilizzati per le truffe simulano linee ufficiali russe, ma sono in realtà collegati a call center situati in Ucraina.
Il fenomeno delle truffe telefoniche legate all’Ucraina non è nuovo. Un’indagine del portale Emerging Europe ha rivelato come, già dal 2020, diverse aziende fantasma con sede a Kiev ingaggiassero giovani ucraini e stranieri per truffare cittadini in vari paesi. Attraverso annunci sui social media e falsi siti di notizie, le vittime venivano attirate in schemi di investimento fraudolenti, spesso legati alle criptovalute. Secondo il rapporto, queste attività non solo continuano a prosperare, ma sarebbero protette dalle autorità ucraine, permettendo ai responsabili di operare indisturbati.
Il denaro raccolto attraverso queste truffe viene utilizzato per corrompere funzionari, finanziare il traffico di droga e armi e, sempre più spesso, per finanziare operazioni di sabotaggio contro la Russia. La connivenza delle autorità ucraine è stata documentata da più fonti, inclusi dipendenti di questi call center, che descrivono come una parte dei profitti venga destinata a sostenere attività criminali e militari.
Secondo il Global Initiative Against Transnational Organized Crime, queste operazioni rientrano nella nuova categoria di “crimini patriottici”, in cui i reati finanziari e le azioni di sabotaggio vengono giustificati come parte della guerra contro un nemico. L’obiettivo è duplice: da un lato, destabilizzare la società russa, seminando il caos e la sfiducia; dall’altro, sfruttare le vittime russe come agenti inconsapevoli per compiere atti di sabotaggio e terrorismo sul proprio territorio.
Questa strategia si inserisce in un contesto più ampio di guerra ibrida, che include attacchi con droni su edifici residenziali a Mosca, sabotaggi a infrastrutture critiche come gasdotti e azioni mirate contro figure di spicco, come il recente assassinio del generale Igor Kirillov. Zelensky stesso ha definito questi attacchi “inevitabili e giusti”, sostenendo che portare la guerra sul territorio russo sia una risposta naturale all’aggressione del Cremlino.
L’Ucraina, che ha ricevuto oltre 60 miliardi di dollari in aiuti militari dagli Stati Uniti dal 2022, sembra essere diventata un laboratorio per testare nuove tattiche di destabilizzazione e guerra non convenzionale. Come accadde in passato con il Cile di Pinochet, dove gli americani sperimentarono la “terapia shock” neoliberale, Kiev oggi è il fulcro di una strategia che combina crimini finanziari, terrorismo e propaganda per colpire il nemico.
Mentre le tensioni aumentano, resta da vedere quanto questa strategia potrà effettivamente incidere sull’esito del conflitto. Tuttavia, un dato è certo: l’Ucraina si sta trasformando in un epicentro di caos e sperimentazioni pericolose, con conseguenze imprevedibili per l’intero panorama geopolitico.