Ucraina. Il parlamento europeo, ‘un tribunale internazionale speciale per i crimini di aggressione’

Ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia –

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla lotta contro l’impunità per i crimini di guerra in Ucraina, per alzata di mano.

Nel testo, gli eurodeputati invitano l’UE ad adottare tutte le misure necessarie presso le istituzioni e le istanze internazionali per sostenere il perseguimento dei regimi russo e bielorusso per crimini di guerra, crimini contro l’umanità, crimini di genocidio e crimine di aggressione. Le indagini e i conseguenti procedimenti penali dovrebbero riguardare anche l’intero corpo delle forze armate russe e i funzionari governativi coinvolti in crimini di guerra.

Un tribunale internazionale speciale.
Nel testo, si chiede all’UE di sostenere l’istituzione di un tribunale speciale internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione commesso contro l’Ucraina, per il quale la Corte penale internazionale (CPI) non ha giurisdizione e portare i leader politici e i comandanti militari russi e i suoi alleati a risponderne.
Inoltre, l’UE dovrebbe di fornire il prima possibile tutte le risorse umane e di bilancio e il sostegno amministrativo, investigativo e logistico necessari ai fini dell’istituzione di tale tribunale.
Le atrocità segnalate, tra cui il bombardamento indiscriminato delle città e dei centri urbani, le deportazioni forzate, l’uso di munizioni vietate, gli attacchi contro i civili in fuga attraverso corridoi umanitari predisposti, le esecuzioni e le violenze sessuali, costituiscono violazioni del diritto internazionale umanitario. Secondo i deputati tali atti, nessuno dei quali finora perseguito, possono costituire crimini di guerra.

Agire rapidamente.
Nel testo si sollecita un’azione celere da parte dell’UE poiché vi è il grave rischio che, a causa delle ostilità in corso, le prove relative ai crimini di guerra vengano distrutte.
Gli euro deputati esprimono il loro pieno sostegno all’indagine avviata dal procuratore della Corte penale internazionale e al lavoro della commissione d’inchiesta dell’ufficio dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, nonché alle organizzazioni della società civile indipendenti e alle autorità ucraine impegnate nella raccolta di prove.