Ucraina. Infuria la battaglia a Bakhmut, dove si decidono le sorti del Donbass

di Angelo Gambella

Sono mesi che la battaglia del Donbass infuria alle porte di Bakhmut. I soldati morti nella difesa sono probabilmente migliaia, con il comando ucraino che invia rinforzi da altri fronti. I paramilitari russi della compagnia di mercenari Wagner e i combattenti filorussi di Donetsk continuano ad avanzare con estrema lentezza.
I russi insistono con pesanti bombardamenti di artiglieria, anche loro procedendo a piccoli passi per la carenza di uomini, con lo scopo distruggere il più possibile le difese ucraine. Per alcuni esperti i russi evitano una sanguinosa battaglia frontale per aggirare la città verso Chasiv Yar e costringere l’esercito ucraino a ritirarsi.
Questo conflitto mostra come gli ucraini sono stati abili a trovare i punti deboli nello schieramento russo nella regione di Kharkiv, recuperando ampi territori in poco tempo. Al contrario le fortificazioni ucraine nel Donbass, ormai nel fango, rallentano le forze armate russe, a volte respinte e poi costrette a recuperare le posizioni strappate ai soldati ucraini con una avanzata, che risulta essere molto lenta ma progressiva.
Prima o poi il comando russo dovrà mandare all’assalto i battaglioni ceceni di Khadirov, i nuovi coscritti della mobilitazione parziale giunti a due mesi di addestramento ed anche le forze storicamente addestrate al combattimento nelle condizioni invernali.
Nel frattempo il settore di Cherson appare come congelato, quello di Zaporizie è pronto alla battaglia ma non si sa chi attaccherà per primo, la linea Kharkiv-Lugansk è già in fiamme.
In ogni caso è a Bakhmut, o appena al largo della città, dove si deciderà il futuro del Donbass.
Se le forze ucraine riusciranno a tenere la città sarà evidente per i russi di non poter più stazionare nelle condizioni terribili in cui si trovano e quindi di annullare l’assalto. Se al contrario prima di Natale i russi riusciranno a sfondare, avranno ottenuto un successo strategico di notevole importanza.