Ucraina. La carenza di munizioni e le colpe dell’occidente

di Simone Chiusa

In una fase delicata del conflitto, l’Ucraina è a corto di munizioni e l’occidente non è in grado di sostenerne il bisogno. La carenza di proiettili d’artiglieria da 155 millimetri rischia di girare la guerra in favore della Russia. Le cause dell’assenza di proiettili da 155mm sono da ricercarsi nelle valutazioni errate fatte dalla NATO e dagli Stati Uniti un decennio prima dell’invasione russa. Come emerso da un’inchiesta di Reuters, tra il 2014 (anno dell’annessione della Crimea) e il 2022 l’Alleanza Atlantica ha ignorato i ripetuti avvertimenti circa l’inadeguatezza dell’industria delle munizioni, soprattutto se comparata a quella di Mosca.
La Russia produce il triplo delle munizioni che Stati Uniti e Ue possono fornire all’Ucraina. Questo dato è ancora più preoccupante se si considera che a comunicarlo non è il Cremlino o un’agenzia di stampa russa, bensì un rapporto della NATO. Mosca è in grado di produrre 250 mila munizioni al mese, 3 milioni all’anno; Stati Uniti ed Europa appena 1.2 milioni.
L’esercito russo spara oltre 10mila proiettili d’artiglieria al giorno, contro gli appena 2mila degli uomini di Kiev. Ciò garantisce un enorme vantaggio tattico a Mosca, che quotidianamente assedia dal cielo le postazioni e le città ucraine.
L’artiglieria è fondamentale per Kiev per difendere gli oltre mille km di fronte. I cannoni sono in funzione giorno e notte e i proiettili da 155mm sono essenziali in quanto combinano potenza esplosiva e lunga gittata. Per comprendere il ruolo dell’artiglieria basti pensare che, dall’inizio della guerra, ha causato più del 80% delle perdite su entrambi i lati.
Tra le fila dell’esercito di Kiev, la carenza di munizioni è talmente critica che nei periodi più critici una brigata ha a disposizione appena cinque proiettili da 155mm al giorno per difendere oltre 10 km di fronte. Di conseguenza fermare l’avanzata russa diventa sempre più costoso, specialmente in termini di vite umane.
Il governo ucraino ha stanziato 1.4 miliardi di dollari nel 2024 per acquistare e produrre armamenti, un’investimento 20 volte maggiore rispetto a prima dell’invasione russa. Tuttavia Kiev è ben lontana dai rendimenti dell’industria bellica russa.
Nel frattempo, la capacità produttiva dell’Unione Europea si è rivelata incapace di sostenere l’Ucraina e il gap con Mosca inizia ad essere allarmante. E’ necessario rivedere le strategie di produzione militare e accelerarne i tempi.