Ucraina. La pace che nessuno vuole: in arrivo i Leopard 2

di Enrico Oliari –

Ancora una volta Washington comanda e dall’Europa si ubbidisce. Così, invece di cercare la quadratura della pace, vera mission naturale dell’Unione Europea, nel conflitto ucraino arrivano ora i carri armati pesanti, cosa che comporterà senza dubbio l’azione simmetrica di Mosca. E’ da diverso tempo che il presidente russo Volodymyr Zelensky implora le corti europee, gli Usa e la Nato di essere fornito dei Leopard 2A5 di produzione tedesca, ed oggi finalmente il presidente Usa Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz lo hanno accontentato. Il governo di Giorgia Meloni si è già adeguato.
Il tavolo della pace resta quindi una chimera nel conflitto ucraino, iniziato ben prima dell’aggressione russa del 24 febbraio dello corso anno e comunque destinato a durare a lungo, visto che c’è un evidente interesse da entrambe le parti a tenerlo vivo, a spese ovviamente degli ucraini. Tant’è che, com’era successo con l’approvazione alla conferenza di Bucarest del 2008, la Nato ha ribadito per bocca del segretario generale Jens Stoltenberg la sua ferma intenzione di portare l’Ucraina nell’alleanza militare, potenzialmente quindi di costruire basi militari ai confini con la Russia.
La prima reazione di Mosca alla notizia della fornitura dei carri armati Leopard 2 è stata una pioggia di missili sulle città ucraine, con infrastrutture colpite ad Odessa e a Kiev, ma ora potrebbero arrivare nel conflitto i moderni T14 Armata della divisione Taman, veicoli del peso di 48 tonnellate e muniti di radar per intercettare i missili, di una corazza in metalli compositi e di una protezione passiva, cioè in grado di esplodere disintegrando il proiettile in arrivo; sono dotati di due cannoni, il principale è un 2A82 da 125 mm.
Il Leopard 2, nelle diverse versioni, è invece il carro più diffuso in Europa (in Italia viene utilizzato il C1 Ariete di produzione propria), ed è prodotto dall’azienda tedesca Krauss-Maffei Wegmann: pesa 62 tonnellate, ha una corazza composita e monta un pezzo da 120 mm Rheinmetall. Apprezzato per la sua velocità (72 km/h) ed autonomia (550 km), gode di ottimi sistemi di puntamento.
Da Berlino dovrebbero arrivare entro un anno 80 carri armati Leopard 2, ma i dati sui numeri e sui tempi non sono precisi; li Usa invieranno nel teatro ucraino una trentina di Abrams M1.
Dal momento che armi ed armamenti non sono certo un regalo all’Ucraina, più il conflitto dura, più l’industria bellica si strofina le mani. Forse a Volodymyr Zelensky sarebbe convenuto di più dare seguito agli accordi di Mins-2 (sottoscritti da Kiev nel 2015) e tenere l’Ucraina lontana dalla Nato, invece di chiudere i giornali e le scuole in lingua russa e mandare i neonazisti dell’Azov a fare massacri nel Donbass.