Ucraina. Lavrov vede Guterres, ‘se gli occidentali continueranno a dare armi, difficili i colloqui’

di Guido Keller

La guerra in Ucraina continua ad essere alimentata dall’invio di armi sia da parte degli occidentali che di truppe fresche e mezzi da parte di Mosca. Ieri si è svolto in formato allargato a 40 paesi il vertice Nato presso la base Usa di Ramstein, in Germania, ed il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha sostanzialmente imposto alla Germania di uscire dai tentennamenti e di inviare 50 carri armati contraerei Gepard. Per Austin gli ucraini si sono difesi in modo esemplare, ma “la situazione sul campo è cambiata, con la guerra che si sta espandendo nel Donbass: noi dobbiamo capire di cosa hanno bisogno le forze ucraine per combattere”.
Nel corso di un’intervista radiofonica il vice ministro della Difesa britannico James Heappey è andato anche oltre, affermando che per Londra è “del tutto legittimo” che l’Ucraina attacchi obiettivi logistici in Russia, cioè “in profondità le linee di rifornimento”, al fine di prevenire attacchi sul suo territorio, e che “non rappresenta assolutamente un problema che per farlo gli ucraini usino armi britanniche”.
Pronta la risposta di Mosca, affidata alla portavoce del ministero degli Esteri: “se per Londra – ha affermato Maria Zacharova – è legittimo che l’Ucraina colpisca la Russia, cioè “in profondità le linee di rifornimento”, con armi dell’occidente, allora per la Russia sarebbe legittimo colpire “in profondità” i paesi che riforniscono di armi l’Ucraina”.
Il rischio è insomma che la guerra possa uscire dai confini ucraini, con conseguenze imprevedibili. Lo stesso ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, è intervenuto per dire che “Se gli occidentali continueranno a consegnare armi all’Ucraina difficilmente i negoziati potranno avere successo”. Lavrov si è lamentato del fatto che “abbiamo consegnato le nostre proposte alla controparte una decina di giorni ha, ma non abbiamo avuto ancora risposta”, e ha aggiunto che “il presidente ucraino Volodymyr Zelensly si è rimangiato quello che aveva stabilito”. “I negoziati andranno avanti – ha continuato il capo della diplomazia russa – ma la buona volontà ha dei limiti. Se manca la reciprocità non vi potrà essere il processo negoziale”.
Interloquendo a Mosca con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, Lavrov ha insistito che la guerra in Ucraina rappresenta “un pericoloso campanello di allarme per le Nazioni Unite”, ed ai giornalisti ha spiegato che “Guterres era informato degli obiettivi dell’”operazione speciale” della Russia in Ucraina”.
Guterres gli ha risposto con una semplice ma lapidaria constatazione: “noi oggi non abbiamo truppe ucraine nel territorio russo, abbiamo truppe russe nel territorio ucraino”.