Ucraina. Macron sente Putin, ma è un dialogo fra sordi

Per il papa "l'abbaiare della Nato alla porta della Russia" tra i motivi alla base del conflitto; Peskov smentisce l'incontro del presidente russo con il papa, 'bisogna seguire le procedure diplomatiche'.

di Guido Keller

Il presidente francese Emmanuel Macron si e sentito via videoconferenza con il collega russo Vladimir Putin, con il quale ha fatto il punto sulla questione ucraina. I due (Macron è presidente di turno dell’Unione Europea) non si confrontavano da diverse settimane a seguito del massacro di Bucha, tuttavia il risultato di oltre due ore di telefonata non ha sortito alcun effetto. Sostanzialmente il presidente russo ha ribadito che “non è possibile avere come interlocutori gli ucraini in quanto continuano a cambiare posizione” e quindi non in grado di agire in “negoziati seri”, come neppure che non vi potrà essere dialogo fino a quando l’occidente invierà armi in Ucraina.
Per Putin “gli europei continuano ad ignorare i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass”, in corso dal 2014, tuttavia “la via del dialogo resta aperta”.
Il presidente francese ha invece “sottolineato l’estrema gravità delle conseguenze della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, e ha chiesto di “permettere l’evacuazione” di tutti, non solo dei civili, “dalla fabbrica di Azovstal” di Mariupol, dove sono in corso corridoi umanitari, ma dove sono asserragliati i combattenti dichiaratamente neonazisti del battaglione Azov, che combatte nel Donbass da ormi 8 anni.
La guerra in Ucraina continua in tutta la sua drammaticità, con i russi che stanno inviando rinforzi ma che oggi sono stati costretti a retrocedere a Kherson. Bombe sono cadute su diverse città dell’Ucraina, da Odessa a Leopoli, dove l’elettricità è stata da poco ripristinata. L’epicentro dei combattimenti continua ad essere l’acciaieria di Mariupol, dove le autorità ucraine hanno perso i contatti con i resistenti e dove i russi sarebbero già penetrati nel complesso. Colpita duramente Popasna, nella parte occidentale dell’oblast di Lugansk: il capo militare ucraino Sergiy Gaidai ha affermato che “I russi non stanno solo distruggendo Popasna, la stanno cancellando dalla mappa”.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha invece smentito un prossimo incontro del presidente Vladimir Putin con papa Francesco: il pontefice, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, ha affermato di aver chiesto un incontro con Putin per fermare la guerra, ed ha sottolineato che il Cremlino ha reagito all”l’abbaiare della Nato alla porta della Russia”. “Un’ira – ha continuato papa Francesco – che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì”. Peskov ha osservato che gli scontri tra i capi di Stato devono passare per i canali diplomatici, ma che questo non è ancora stato fatto.
Certo è che la via per la sospensione delle ostilità è il dialogo, e da questo bisogna inevitabilmente passare.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha riportato oggi che sono oltre 5,6 milioni i profughi ucraini che hanno lasciato il paese, e che sarebbero almeno 7,7 milioni gli sfollati interni.