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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato in conferenza stampa che se l’occidente invierà missili di maggiore gittata in ucraina, la Russia sposterà verso ovest l’area di fuoco al fine di allontanare i punti di lancio. Lavrov si riferiva all’annunciata intenzione di Stati Uniti e Gran Bretagna di fornire gli ucraini di batterie per il lancio di missili con gittatta fino a 80 chilometri.
Ieri il ministero russo degli Esteri ha accusato di “immoralità” i media e i politici italiani in quanto il clima russofobico che c’è in Italia “ha un forte impatto sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia”. Nel post pubblicato sulla pagina Facebook dell’ambasciata russa a Roma si parla di “violazione dei diritti dei cittadini russi” causata dalla “campagna antirussa messa in piedi dai media italiani”, affermazioni che non sono andate giù a Roma.
E’ stata così la Farnesina a muoversi convocando l’ambasciatore Sergey Razov: nella nota del ministero si legge che “Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su istruzione del Ministro Luigi Di Maio, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov.
L’Ambasciatore Sequi ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal Ministero degli Esteri russo. Il Segretario Generale della Farnesina ha inoltre rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa.
L’Ambasciatore Sequi ha rinnovato la condanna per l’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa. Egli ha ribadito l’auspicio del Governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale. Ha infine sottolineato l’importanza di definire rapidamente un’intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini al fine di evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale”.