Ucraina: per Dassù (Aspen) ‘guerra lunga, colpe da una parte e dall’altra’

di Carlo Rebecchi

Un mondo “più frastagliato e più vulnerabile”: questa la conseguenza più immediata della guerra geopolitica che, “per una serie di colpe da una parte e dall’altra”, si sta combattendo in Ucraina. Questa la sintesi del dibattito confronto su “Guerra o pace: come il conflitto russo-ucraino sta cambiando l’Europa il mondo”, svoltosi al Circolo degli Esteri, presieduto dall’ambasciatore Giuseppe Scognamiglio, che ha visto come protagonista Marta Dassù, analista dall’Aspen Institute Italia e già viceministro degli Esteri nei governi Monti e Letta, per la quale la guerra “durerà a lungo” perché “per Vladimir Putin è esistenziale, non può permettersi di perderla, ma non si vedono molti margini di compromesso”.
D’altra parte, ha osservato ancora Dassù, c’è da riflettere sul fatto che l’Occidente, Europa compresa, sta aiutando l’Ucraina, come è giusto che faccia davanti alla aggressione russa, “ma lo fa senza alcun progetto e non si può lasciare la soluzione completamente nelle mani di Zelenski”.
Riferendosi all’Italia, ancora in attesa di avere un nuovo Governo dopo le elezioni del 25 settembre, Dassù ha sottolineato il forte ancoraggio euro-atlantico del governo Draghi. Ed ha osservato che “nell’atlantismo Giorgia Meloni ci crede, non metterà in discussione il suo rapporto con gli Stati Uniti. Sull’Europa la sua una posizione è un po’ più tiepida”.
Rispetto al passato, gli equilibri europei sono cambiati e, ha aggiunto l’esperta di geopolitica, “sarà interessante vedere se Meloni sarà in grado di far funzionare l’Italia come trait-d’union con Governi come quelli di Polonia e di Ungheria”.
I cambiamenti provocati dalla guerra in Europa e nel mondo sono stati analizzati anche sulla base dello studio “Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi” di Giorgio Cella, docente della università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ampio spazio nella discussione l’ha poi avuto la Cina. Secondo Dassù l’appoggio di Pechino a Putin “non è più di tanto”. Per la Cina, infatti, la guerra in Ucraina è importante soprattutto “in quanto tiene occupata l’America in Europa con un forte impegno politico, economico e finanziario, mentre il vero scontro di Pechino con gli Stati Uniti è in atto nel continente asiatico”.

Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.