Ucraina. Pokrovsk sotto i bombardamenti: i russi vogliono prenderla prima dell’inverno

di Giuseppe Gagliano

La città ucraina di Pokrovsk, situata nella regione orientale del Donetsk, è diventata un simbolo della distruzione causata dalla guerra in Ucraina, con circa l’80% delle sue infrastrutture critiche devastate dalle forze russe. Questo snodo logistico strategico, fondamentale per i movimenti militari e civili, ha subito una serie di attacchi pesanti, lasciando la città e i suoi abitanti senza servizi essenziali come elettricità, acqua e gas. La Russia sembra intenzionata a consolidare le sue posizioni nella regione e a preparare il terreno per l’inverno, aumentando la pressione sulle forze ucraine e i civili rimasti. La distruzione delle infrastrutture di Pokrovsk non è solo una questione militare, ma anche una strategia per indebolire la resistenza ucraina, provocando una crisi umanitaria in vista dei mesi più freddi.
Nonostante gli sforzi di evacuazione da parte delle autorità ucraine, circa 13mila persone restano ancora nella città, affrontando condizioni sempre più difficili. La Russia dal canto suo nega di colpire obiettivi civili, mentre continua a lanciare accuse contro Kiev per presunte provocazioni, come l’incursione di un drone vicino alla centrale nucleare di Kursk.
Il Cremlino sostiene che l’Ucraina stia giocando con il fuoco, un messaggio rivolto anche alla comunità internazionale, in particolare all’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Tuttavia il portavoce del ministero degli Esteri ucraino ha smentito qualsiasi coinvolgimento di Kiev in azioni contro la centrale nucleare. Sul fronte diplomatico, la situazione rimane estremamente tesa: mentre la Russia continua a guadagnare terreno nell’Est dell’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha riconosciuto che la situazione in prima linea è molto difficile e ha esortato le sue forze a massimizzare ogni sforzo possibile durante il periodo autunnale.
Il conflitto ha raggiunto una fase critica, con il rischio di un’ulteriore escalation che potrebbe coinvolgere non solo i paesi confinanti, ma anche potenze internazionali interessate alla stabilità della regione. La comunità internazionale, pur cercando di mantenere aperti i canali diplomatici, si trova di fronte a una crisi che mette in discussione l’ordine mondiale post-Guerra fredda, con la Russia che continua a sfidare apertamente le norme internazionali e l’occidente che fatica a trovare una risposta unitaria e risolutiva. La guerra in Ucraina si conferma un conflitto complesso, le cui ripercussioni continueranno a pesare non solo sulla regione, ma sull’equilibrio geopolitico globale.