di Guido Keller –
E’ stata un’altra notte di intensi bombardamenti sull’Ucraina, con obiettivo le infrastrutture energetiche. I danni provocati dai missili e dai droni russi hanno lasciato un milione di persone senza elettricità, ovvero in una situazione difficile a causa delle temperature rigide.
Il presidente russo Vladimir Putin ha spiegato che si è trattato di una ritorsione per l’impiego dei missili Atacms sul territorio russo, armi fornite dagli Usa che necessitano dell’intervento di tecnici specializzati per la teleguida con dati satellitari.
Negli ultimi tre giorni le forze armate ucraine hanno effettuato due attacchi con armi occidentali a lungo raggio contro obiettivi nella regione russa di Kursk, per la precisione a Lotarevka (37 km a nord-ovest di Kursk), dove è dislocata la divisione missilistica antiaerea S-400. Lì tre missili sono stati abbattuti, mentre altri due hanno centrato l’obiettivo causando vittime e danni. Nel secondo attacco, avvenuto il 25 novembre, sono stati sparati 8 missili Atacms sull’aeroporto di Kursk-Vostochny: 7 missili sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir, mentre un missile ha raggiunto l’obiettivo.
Sottolineando che gli attacchi degli Atacms statunitensi “hanno prodotto danni minimi”, Putin ha detto da Astana, dove si trovava per i vertice dei paesi Csto (Organizzazione per la Sicurezza collettiva: Russia, Bielorussia, Armenia, Tagikistan, Kirghizistan), che si stanno scegliendo nuovi obiettivi per i missili ipersonici Oreshnik tra cui i centri decisionali, dal momento che “i leader di Kiev sono ormai del tutto illegittimi, sono usurpatori e non hanno nemmeno il diritto di dare ordini all’esercito”.
Nel caso venissero, com’è stato suggerito a Joe Biden dai suoi consiglieri, fornite all’Ucraina armi nucleari, “la Russia userà tutto quello che ha a disposizione contro l’Ucraina”, ha dichiarato Putin.