Ucraina. Rottura epocale tra Germania e Russia nel discorso di Steinmeier

di Ugo Poletti *

Rottura epocale tra Germania e Russia nel discorso del presidente tedesco Steinmeier. Grandi ripercussioni su guerra in Ucraina ed economia europea. Il discorso del presidente della Repubblica Federale Tedesca ha infatti annunciato un cambiamento radicale nella strategia della Germania nel campo delle relazioni internazionali e dell’economia.
La scelta di divorziare dalla Russia non impatterà solo sulla dipendenza dalle forniture di gas russo, ma anche sulla pianificazione futura del governo e delle aziende di Germania. Questa rottura fa ancora piú effetto se si considera che Frank-Walter Steinmeier rappresenta l’ala dei socialdemocratici tedeschi che ha a lungo spinto a rapporti economici più stretti con la Russia, per ancorarla sempre di piú politicamente all’Occidente. “Quando guardiamo alla Russia di oggi, non c’è spazio per i vecchi sogni”, ha detto.
Per la Russia, la fornitura di gas alla Germania attraverso il gasdotto North Stream rappresentava il maggior successo della sua politica europea degli ultimi vent’anni. La dipendenza energetica russa del motore economico dell’Europa condizionava di fatto tutta l’economia europea e minava l’obbedienza tedesca all’alleanza con gli Stati Uniti, a causa degli interessi economici in gioco.
Infatti, questa alleanza energetica é sempre stata un incubo per gli americani, molto preoccupati che diventasse una allenza strutturale tra la capacitá organizzativa e tecnologica tedesca e le risorse naturali russe, creando una potenza in grado di minacciare la supremazia americana.
L’accordo tra il Governo tedesco e la Gazprom era il frutto di una abile attivitá di lobbying da parte dei Russi, culminata con la nomina dell’ex-cancelliere tedesco Gerhard Schroeder nel 2006 a capo del consorzio russo-tedesco che gestisce il gasdotto. Quindi, un sigillo governativo all’accordo, avvallato poi dal cancelliere Angela Merkel. Tutta la pianificazione economica del Governo tedesco ha basato i suoi calcoli da quasi un decennio sull’erogazione e il costo del gas russo.
Naturalmente, anche la Germania ha tratto vantaggio da questo clima economico favorevole, diventando il maggiore partner commerciale della Russia.
Questo spiega la titubanza tedesca nell’aiutare gli Ucraini militarmente, contro il Paese con il quale le proprie aziende fanno grandi affari. Abbiamo assistito a promesse pubbliche di forniture di armi, che poi sono state ritardate per molti mesi con scuse puerili, e un ministro degli esteri tedesco che cercava di dimostrare il deciso sostegno alla causa Ucrainacon l’invio di qualche migliaio di elmetti.
Questo divorzio sará un grande sacrificio per le aziende tedesche, ma sará soprattutto una catastrofe per la Russia. Tanto per fare un esempio, i carri armati russi che stanno combattendo in Ucraina usano cuscinetti a sfera Siemens. Adesso dovranno trovare un altro fornitore. Non a caso gli Ucraini hanno accolto con grande favore la posizione del presidente federale tedesco.
Il presidente Steinmeier ha usato toni forti per condannare l’operato di Putin, definendo quello russo “un esercito di invasori”. In merito alla possibilità di un negoziato di pace, il presidente tedesco ha dichiarato: “A nessuno sano di mente manca la volontà. Ma la verità è che: di fronte al male, la buona volontà non basta.”
La perdita del potere di influenza sulla Germania é una delle conseguenze piú gravi di questa guerra per i Russi, con un impatto piú pesante rispetto alla parallela perdita di ascendente politico sull’Italia.
Ma c’é un altro aspetto molto importante nel discorso di Steinmeir che va analizzato. Il rapporto con la Russia si fondava anche sul complesso di colpa della seconda guerra mondiale e in particolare dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte dei tedeschi che causò stragi e devastazioni immense.
Oggi il presidente federale dice al suo popolo che a causa dell’invasione dell’Ucraina la Germania non puó piú farsi condizionare da questo di senso colpa, ed é libera di andare contro la Russia.
Per i tedeschi cambiare la strategia del Paese é una cosa molto seria, perché passa attraverso un processo lento di condivisione e di pianificazione pluriennale. Per loro é insensato lo stile italiano di cambiare strategia spesso ad ogni cambio di Governo. Non é un caso che i loro cancellieri durano in carica decenni. Ma una volta scelta la direzione, non si può piú deviare, come un treno sui binari.
Peró, sarà molto importante studiare come il piú grande Paese d’Europa compenserà la riduzione del mercato russo. Un esempio proprio di questi giorni é il semaforo verde dato al colosso cinese della logistica marittima COSCO per l’acquisto di una quota importante (25%) della holding del porto di Amburgo. Questo investimento tocca anche l’Italia, visto che la stessa holding amburghese controlla il porto di Trieste, oltre che i maggiori terminal container di Tallinn (Estonia) e Odessa (Ucraina).
Le future scelte tedesche in campo energetico, fiscale e finanziario, porteranno a molti cambiamenti nell’Unione Europea, ma soprattutto in Italia, le cui aziende del nord sono un partner indispensabile per la filiera industriale tedesca.Non sará una sorpresa vedere l’industria tedesca giocare un ruolo molto attivo dopo la guerra Ucraina nel grande business della ricostruzione, per la quale quasi tutti i paesi del G7 (con l’Italia fanalino di coda) stanno giá facendo accordi con il governo ucraino.

* Direttore dell’Odessa Journal.

Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.