Ucraina. Stoltenberg per il diritto dell’Ucraina a colpire il territorio russo

Zakharova avverte contromisure in risposta a qualsiasi tentativo di confiscare i beni russi.

di Giuseppe Gagliano

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha affermato che l’Ucraina ha il diritto di colpire obiettivi militari legittimi all’interno della Russia come parte della sua autodifesa. Questo è basato sul principio del diritto internazionale che permette a un paese di difendersi dagli attacchi di un aggressore. La dichiarazione di Stoltenberg ha ricevuto reazioni contrastanti in Europa. Alcuni leader europei, come quelli dei Paesi Bassi e della Lettonia, sostengono la rimozione delle restrizioni sull’uso delle armi occidentali da parte dell’Ucraina per colpire la Russia, ritenendo che tali restrizioni limitino la capacità di difesa ucraina. Altri, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz, preferiscono mantenere le limitazioni per evitare un’escalation del conflitto.
Sul fronte russo Maria Zakharova ha avvertito che la Russia adotterà contromisure immediate in risposta a qualsiasi tentativo dell’occidente di confiscare i beni russi. Zakharova ha definito tali azioni come furto senza base legale e ha dichiarato che la Russia è pronta a rispondere con una serie di contromisure politiche ed economiche. Questo avvertimento segue un decreto del presidente Vladimir Putin che prevede la compensazione per i danni causati alla Russia dalle azioni ostili degli Stati Uniti e potrebbe applicarsi anche ad altri paesi europei. Le dichiarazioni di Stoltenberg e Zakharova evidenziano un ulteriore irrigidimento delle posizioni delle rispettive parti nel conflitto tra Russia e Ucraina. Da un lato la NATO sostiene il diritto dell’Ucraina alla difesa anche attraverso attacchi su territorio russo, sebbene vi siano divergenze tra i membri europei sull’applicazione di questa politica. Dall’altro lato la Russia avverte di una risposta immediata e severa a qualsiasi tentativo di confiscazione dei suoi beni, rafforzando il suo impegno a difendere i propri interessi economici e politici.
Queste posizioni riflettono una situazione geopolitica tesa e complessa, dove ogni azione e reazione può avere conseguenze significative non solo per i diretti interessati, ma anche per la stabilità regionale e globale. L’equilibrio tra il supporto alla difesa dell’Ucraina e la gestione del rischio di escalation rimane una sfida centrale per i leader politici coinvolti.