Ucraina. Tensione nel mar Nero: droni attaccano una nave da ricognizione e intelligence russa

L'origine degli attacchi resta un mistero mentre aerei spia NATO sorvolano la regione.

di Alessandro Pompei

Pochi giorni dopo la disastrosa sconfitta delle forze armate ucraine a Bakhmut (Artemivs’k), è emersa la notizia di un attacco con droni navali ucraini alla nave da ricognizione e intelligence russa “Ivan Khurs”. La nave è stata presa di mira mentre si trovava a circa 140 chilometri a nord-est del Bosforo, nella zona economica esclusiva della Turchia, durante una missione di pattugliamento dei gasdotti Blue Stream e Turkish Stream, come riferito dalle autorità russe.
I video diffusi nelle ultime 24 ore mostrano l’avvicinamento di tre droni alla nave, che sono stati prontamente colpiti dalle artiglierie di bordo. In un altro filmato, pubblicato oggi, si può osservare un altro drone che si dirige verso la fiancata destra della nave. Purtroppo il filmato si interrompe prima dell’impatto, rendendo incerto l’esito dell’attacco. Tuttavia il fatto che non siano stati inviati segnali di soccorso né si sia a conoscenza di attività di salvataggio nella zona suggerisce che la nave potrebbe non aver subito danni significativi.
L’origine dei droni navali rimane un enigma. Un’ipotesi è che siano stati lanciati da Odessa, anche se ciò sembra piuttosto improbabile; in tal caso avrebbero percorso il “corridoio verde” destinato al trasporto del grano, situazione che se verificata dai russi porterebbe alla sospensione degli accordi in vigore. Un’altra ipotesi è che i droni siano stati lanciati da una nave militare ma non ucraina, poiché l’intera flotta non esiste più, o da un mercantile camuffato, utilizzato per lo scopo. Mentre le indagini sono in corso per determinare la provenienza esatta, è fondamentale sottolineare che l’attacco è avvenuto nella zona economica esclusiva della Turchia, un’area che, se la nave fosse affondata, avrebbe avviato importanti conseguenze diplomatiche.
E’ stata accertata nell’area, prima e dopo l’attacco, la presenza di un considerevole numero di aerei spia NATO. Tra questi l’onnipresente RQ-4B Global Hawk FORTE-10, che opera da Sigonella e che continua le sue missioni di sorveglianza sul mar Nero. Inoltre un U2-S è stato avvistato in volo sopra la costa tra Bulgaria e Romania; un Breguet Br.1150 Atlantique 2 francese ha sorvolato la costa rumena; un Boeing RC-135W britannico si è posizionato tra Romania e Crimea e poco più a nord del luogo dell’attacco è stato individuato un RQ-4D Phoenix NATO.
E’ quindi difficile negare la possibilità del coinvolgimento di paesi membri della NATO in questo evento.
L’attacco alla nave “Ivan Khurs” avviene in un momento critico, con il ballottaggio delle elezioni presidenziali turche il 28 maggio. Non si può escludere che l’attacco abbia anche scopi politici e diplomatici, considerando la posizione strategica della nave nella zona economica esclusiva della Turchia.
La situazione nel mar Nero rimane tesa, e l’incertezza sull’origine degli attacchi aumenta la preoccupazione per la stabilità nella regione.