di Giuseppe Gagliano –
L’Ucraina è di nuovo alle prese con uno scandalo di corruzione, questa volta nel cuore della sua difesa. Come se i precedenti non fossero bastati, il ministro della Difesa Rustem Umerov ha deciso di silurare Marina Bezrukova, direttrice dell’Agenzia di Acquisizioni di Difesa (AAD), accusandola di inefficienza e ritardi nella fornitura di armi. Ma c’è un problema: il consiglio di sorveglianza dell’AAD aveva appena rinnovato il suo contratto all’unanimità.
Quindi Umerov, nella migliore tradizione delle democrazie occidentali modello, ha deciso che la legge vale solo quando gli conviene e ha annullato la nomina. Il risultato? Un putiferio. L’ambasciata del G7 ha alzato il sopracciglio, i parlamentari hanno protestato e gli organismi anticorruzione locali hanno presentato una denuncia contro il ministro per abuso di potere.
La corruzione ucraina non è mai una sorpresa, ma la vera novità è che stavolta perfino gli sponsor occidentali sembrano spazientiti. Del resto, non è il primo scivolone. L’anno scorso l’ex ministro della Difesa Alexei Reznikov è stato accompagnato alla porta dopo lo scandalo dei contratti alimentari gonfiati per l’esercito. Insomma, mentre il fronte traballa e la Russia avanza, a Kiev continuano a litigare su chi deve spartirsi la torta degli aiuti militari.