Ucraina. Zelensky e la soppressione delle opposizioni

di Alberto Galvi –

In seguito alla guerra in Crimea e nel Donbass, del 2014 i partiti filo-russi sono stati pian piano emarginati dalla politica ucraina. Dall’anno scorso il governo ucraino ha imposto sanzioni ai media e ad alcuni leader dell’opposizione, senza fornire alla popolazione nessuna prova convincente degli illeciti loro attribuiti. Le autorità ucraine hanno sanzionato il leader del partito Opposition Platform-For life, Viktor Medvedchuk, subito dopo che i sondaggi hanno iniziato a mostrare che il suo partito avrebbe potuto avere più sostegno elettorale, accusandolo di tradimento e ponendolo agli arresti domiciliari, una mossa che ha fatto infuriare Mosca.
Quelle sanzioni potrebbero essere state tra i fattori che hanno portato Putin a iniziare i preparativi per la guerra, dal momento che era apparso chiaro che ai politici favorevoli alla Russia non sarebbe mai stato permesso di vincere le elezioni in Ucraina. I deputati del partito Opposition Platform-For life hanno avviato nel febbraio 2021 la procedura di stato d’accusa nei confronti del presidente Zelenskiy. Nelle ultime settimane il partito Opposition Platform-For life ha rimosso Medvedchuk dalla leadership, ha condannato l’invasione della Russia e chiamato i suoi membri a unirsi alle forze in difesa dell’Ucraina.
Da qualche settimana in Ucraina vige la legge marziale e il Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina ha interrotto le attività di diversi partiti politici. Le sospensioni includono undici tra i seguenti partiti e coalizioni: Opposition Platform-For life, Party of Shariy, Socialist Party of Ukraine, Nashi, Progressive Socialist Party of Ukraine, Opposition Bloc, Union of Leftists, Socialists, Derzhava, Left Opposition Party e Volodymyr Saldo Bloc.
Qualsiasi attività dei partiti di opposizione in Ucraina è stata così completamente vietata dal presidente Zelenskiy. Inoltre ha firmato un decreto che mira a unire tutti i canali televisivi nazionali in un’unica piattaforma.
I tentativi di Volodymyr Zelenskyy di consolidare il potere politico sono iniziati però molto prima dell’invasione russa del 24 febbraio. La sua carriera politica è iniziata nel 2019 quando ha sconfitto al ballottaggio il presidente uscente Petro Poroshenko. Subito dopo l’elezione, come previsto dalla legge ucraina, Zelenskyy ha sciolto il Parlamento e indetto nuove elezioni per il luglio successivo, ampiamente vinte dal suo partito Sluha Narodu, che ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi.
La decisione del governo ucraino di sospendere i partiti di sinistra e di opposizione ha poco a che fare con le esigenze oggettive di sicurezza dell’Ucraina in tempo di guerra, rendendo il paese più disgregato e quindi più debole.

(Foto: Depositphotos).