Ucraina. Zelensky vuole la “sua” pace. Ma i russi tirano dritto

di Guido Keller

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite affermando che obiettivo di Vladimir Putin è quello di “lasciare al buio e al freddo milioni di ucraini” colpendo le infrastrutture energetiche, comprese le centrali nucleari, per “spezzare lo spirito di resistenza del popolo ucraino”.
Misteriosamente sparito (o meglio, bocciato) il piano di pace di Zelensky, il presidente ucraino ha insistito di volere la pace costringendo la Russia a farla, sia con pressioni economiche (che fino ad oggi hanno solo sortito l’effetto boomerang), sia colpendone il territorio in profondità con i missili procurati dagli occidentali.
Da Mosca gli ha riposto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, per il quale non vi è al momento la disponibilità a sedersi al tavolo del dialogo, viste le imposizioni di Zelensky, ed anche il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che “andremo avanti con l’Operazione speciale fino al raggiungimento degli obiettivi. Siamo uniti contro la guerra che l’occidente ha scagliato contro di noi”, con evidente allusione alla decisione della Nato di inglobare la confinante Ucraina.
Intanto sul campo le forze russe hanno annunciato la conquista della cittadina di Ukrainsk, nella regione di Donetsk, come pure di essere entrate a Mikolaivka. La battaglia per la presa di Pokrovsk è ormai imminente: la caduta della città potrebbe comportare il crollo del fronte meridionale ucraino. A Pokrovsk ci sono gli ultimi grandi impianti del Donbass di estrazione mineraria ancora funzionanti.