Ue. Accordo sul tetto del gas. Ma ora preoccupa il Qatar

di Enrico Oliari

Buone, nei limiti consentibili, le notizie che arrivano dal Consiglio energia dell’Ue, dove è stato raggiunto un accordo per limitare il prezzo del gas naturale a 180 euro al megawattora, dopo il record toccato in agosto di 339 euro per la crisi ucraina ma soprattutto per la molta, troppa, speculazione.
Ad annunciare il raggiungimento dell’accordo è stato sui social il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto, il quale ha parlato di “vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica”, osservando che “E’ la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”.
Il voto non è stato unanime, con Olanda e Austria che si sono astenute. A votare contro l’Ungheria, ma era una posizione annunciata: già in settembre il ministro Gergely Gulyas aveva fatto sapere la linea di Budapest, peraltro sottolineata anche da Viktor Orban, secondo cui piuttosto che ricorrere a misure contenitive del prezzo sarebbe stato meglio eliminare le sanzioni alla Russia. La Germania, all’inizio perplessa, ha sostenuto l’accordo.
Non sono buone invece le notizie che arrivano dal Qatar, dopo che il Parlamento europeo ha deciso di sospendere i fascicoli qatarini, tra i quali una maggiore facilità nell’ottenere i visti, sulla scia del “Qatargate”, il maxi-scandalo che ha investito lo stesso Parlamento e che vedrebbe il paese mediorientale aver pagato fiori di tangenti per influenzare la politica europea.
In particolare non è andata giù a Doha la decisione degli europarlamentari di annullare, seppure in modo provvisorio e comunque fino a conclusione delle indagini, i titoli di accesso dei rappresentanti degli interessi del Qatar al Parlamento europeo, uno schiaffo che potrebbe essere ripagato riducendo o addirittura fermando le forniture di gas per il 2023 – 2024. Benché invitata alla finale dei mondiali di calcio, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha fatto sapere di non esserci andata proprio per lo scandalo del Qatargate, nonostante da Doha fosse stato “respinto ogni addebito” e si sia parlato di “restrizioni discriminatorie, che inficiano il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine delle indagini”. Come ha riportato il Corriere della Sera, fonti diplomatiche qatarine sono intervenute sull’emittente panaraba al-Mayadeen minacciando che l’atteggiamento europeo potrà avere “influenze negative sulla cooperazione nonché sui colloqui in corso circa la carenza di energia e la sicurezza globale”.
Difficilmente si arriverà alla rinuncia del Qatar del ricco mercato europeo, ma tanto basta per accendere i timori per il prossimo inverno: il Qatar è il primo fornitore di gas liquefatto in Italia, tanto che nel 2021 con le navi sono arrivati quasi 7 miliardi di metri cubi, cioè il 70% del gas liquefatto (Gnl) importato.
L’interruzione del gas dal Qatar sarebbe quindi poco probabile, ma non impossibile, se si pensa che colossi come la Cina e l’India sono potenziali clienti, e già venti giorni fa la QatarEnergy ha firmato un accordo con Pechino per la fornitura di 4 milioni di tonnellate di gas per 27 anni.