di Giuseppe Gagliano –
L’intervento di Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza (Pesc), al Consiglio “Affari esteri” di ieri riflette l’importanza delle questioni geopolitiche attuali e delle risposte politiche che l’UE intende adottare. Borrell ha sottolineato la necessità di incrementare il sostegno all’Ucraina in risposta all’aggressione russa. Questo supporto sarà finanziato utilizzando i proventi dei beni congelati russi, il che rappresenta un importante passo per aggirare i blocchi imposti da alcuni Stati membri dell’UE. Questa mossa indica una strategia chiara dell’UE per mantenere il sostegno militare all’Ucraina, dimostrando un forte impegno a contrastare l’espansione russa e supportare la stabilità in Europa.
Borrell ha espresso profonda preoccupazione per la situazione a Gaza, definendola inconcepibile e sottolineando la necessità urgente di un cessate-il-fuoco per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari. La distruzione del tessuto sociale e le violazioni dei diritti umani riportate mettono in evidenza una crisi umanitaria che richiede un intervento immediato e coordinato. Borrell ha ribadito il sostegno dell’UE al piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nonostante le difficoltà di implementazione.
L’intervento di Borrell ha anche toccato la situazione in Georgia, ribadendo che la porta per l’adesione all’UE rimane aperta, ma che le attuali politiche del governo georgiano potrebbero compromettere questa opportunità. Borrell ha sottolineato che la persistenza delle attuali dinamiche politiche in Georgia potrebbe portare alla chiusura delle prospettive europee per il paese, con conseguenze negative per la popolazione georgiana.
Infine Borrell ha espresso crescente preoccupazione per il rischio di espansione del conflitto verso il Libano, sottolineando la necessità di intensificare gli sforzi diplomatici per prevenire ulteriori escalation. Ha evidenziato l’importanza di un forte supporto internazionale per un cessate-il-fuoco, al fine di mitigare le sofferenze dei civili e stabilizzare la regione.
È Difficile, al di là della retorica ufficiale, non osservare come l’Unione Europea dimostri da un lato la sudditanza verso le decisioni statunitensi e Nato e dall’altra una sostanziale impotenza nei confronti di ciò che sta avvenendo a Gaza.