Ue. Conferenza sul futuro dell’Europa: partecipano i cittadini

di C.Alessandro Mauceri

Il 2 dicembre a Bruxelles si sono riunite le istituzioni dell’Ue e circa 500 cittadini europei per valutare e adottare le proposte avanzate nell’ultimo anno di lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa. Si è trattato di un evento importante e per certi versi unico nel suo genere: se i risultati saranno quelli sperati potrebbe essere uno dei pochi, rari esempi di approccio bottom up, da decenni pubblicizzato ma solo raramente attuato.
All’iniziativa hanno partecipato rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione, nonché i cittadini che, dopo l’introduzione della presidente del Parlamento Roberta Metsola, hanno dato il via a una serie di dibattiti nel corso dei quali sono stati affrontate le principali sfide che l’Unione si trova ad affrontare. Dall’attacco all’Ucraina alle sue conseguenze sulla vita quotidiana degli europei, fino alla necessità di accelerare il processo per raggiungere l’indipendenza energetica nell’Ue.
Nel corso dei lavori sono state analizzate alcune delle riforme istituzionali che potrebbero essere necessarie per attuare integralmente le proposte emerse durante i mesi di consultazione.
49 le proposte presentate e oltre 300 le misure per realizzarle riconducibili a nove temi principali risultato del lavoro dei nove gruppi di lavoro tematici della plenaria.
Molti i temi caldi affrontati. Rafforzare l’economia, la giustizia sociale, l’occupazione, l’istruzione, la cultura, lo sport, la trasformazione digitale (Panel 1). Democrazia, valori e diritti europei, Stato di diritto, sicurezza (Panel 2). Immancabile la discussione sui cambiamenti climatici, l’ambiente e la salute sia fisica che mentale. Tema prevedibile visto che, solo pochi giorni fa, in Egitto, si sono conclusi i lavori della COP27, con l’ennesimo fallimento. Altro tema trattato quello dei flussi migratori e del ruolo dell’Ue nel mondo (Panel 4).
Durante i lavori sono stati affrontati aspetti economici delicati come sulla tassazione delle multinazionali, le minacce ai valori europei e al bilancio dell’UE e la cooperazione nella dimensione esterna degli affari dell’UE. Tema delicatissimo quello riguardante il ruolo dei giovani in tutti questi settori. E ai giovani è stato dedicato ampio spazio di partecipazione all’evento: per ogni Panel, circa un terzo dei partecipanti era composto da giovani (dai 16 ai 25 anni). Al termine è stato stabilito un legame specifico tra questi gruppi di giovani e l’Incontro europeo dei giovani.
Il dibattito non è stato solo un palcoscenico per accordi già presi. Anzi non sono mancate le polemiche: alcuni relatori infatti hanno espresso opinioni contrarie rispetto alle decisioni della maggior parte dei presenti. Al punto da esprimere formalmente dubbi sull’utilità della Conferenza, denunciando lo spreco di denaro dei contribuenti e rivolgendo pesanti accuse nei confronti dell’Ue nel suo insieme.
Intanto è già stato predisposto un fitto calendario di appuntamenti per il 2023.