Ue. Consigio europeo: progressi, ma ancora ostacoli

di Elisabetta Corsi

Nel Consiglio Europeo tenutosi ieri in videoconferenza ci sono stati passi avanti, ma la strada dei negoziati è ancora lunga e difficile per arrivare ad un accordo circa l’impiego degli strumenti necessari per sostenere i paesi economicamente danneggiati dalla crisi coronavirus. L’obiettivo è soproattutto epr i paesi del sud, maggiormente colpiti dalla crisi, di riuscire ad approvare il Recovery Fund per luglio, mentre gli ostacoli sono rappresentati dai cosiddetti paesi frugali, cioè Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Svezia, che non accettano ancora l’idea che la somma da distribuire tra i vari paesi consista in sussidi a fondo perduto e preferiscono invece che si tratti di prestiti veri e propri. Anzi, sostengono che ci siano squilibri in quanto la somma maggiore verrebbe ad essere in sovvenzioni a fondo perduto. I nodi da sciogliere sono diversi: l’ammontare complessivo del bilancio Ue e del Recovery, sconti, proporzione di prestiti e sovvenzioni, condizionalità e criteri di distribuzione.
A tal proposito dura è posizione della Finlandia: “non possiamo accettare la proposta della Commissione Ue, così com’è. Sono necessari cambiamenti sotto molti aspetti. La discussione non è realmente progredita”, ha affermato la premier finlandese Sanna Marin.
Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha dichiarato che sul Recovery Fund e il bilancio c’è un consenso emergente, ma che allo stesso tempo non vanno sottostimate le differenze di visione sui diversi punti, per cui è necessario continuare la discussione. Più soddisfatta la presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, la quale ritiene che la discussione sia stata molto positiva, dal momento che i leader hanno affermato di volere un accordo prima di agosto, e sono consapevoli che il successo del Recovery plan dipenda anche dalla sua rapida adozione.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito l’appoggio della Germania per arrivare ad un accordo al più presto, ma ha anche detto che sarà difficile ottenere i fondi prima del 2021 in quanto i vari paesi dovranno ratificare l’accordo prima che possa diventare operativo.
Il premier italiano Giuseppe Conte ha sottolineato che “la proposta della Commissione è equa e ben bilanciata. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita. Anche i tempi sono molto importanti. Dobbiamo assolutamente chiudere l’accordo entro luglio. E dobbiamo assecondare gli sforzi della Commissione di rendere disponibili alcune risorse già per quest’anno”.
Nel corso della riunione, un elogio all’Italia e al premier Conte è venuto da Mark Rutte, il premier olandese, che ha sottolineato di “guardare con favore allo spirito che sta guidando il governo sulle riforme”, con interventi a favore degli investimenti per la crescita e la produttività.
L’Italia potrebbe pensare ad un veto sul bilancio pluriennale dell’Ue se non otterrà ciò che chiede, ma al momento ciò è stato categoricamente escluso dal premier italiano Giuseppe Conte.
Il prossimo appuntamento, che come ci si augura porti a un accordo definitivo, è per metà luglio.