Ue. Crimini fiscali: gli eurodeputati chiedono una forza di polizia finanziaria europea

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo ha approvato oggi una tabella di marcia dettagliata verso una tassazione più equa e una lotta contro i reati finanziari più efficace.
Le raccomandazioni, approvate con 505 voti favorevoli, 63 contrari e 87 astensioni, sono state elaborate nel corso di un anno dalla commissione speciale del Parlamento europeo sui reati finanziari, evasione ed elusione fiscale (TAX3). Tali proposte includono la revisione del sistema per affrontare i reati finanziari, l’evasione e l’elusione fiscale, in particolare migliorando la cooperazione in tutti i settori tra le molteplici autorità coinvolte, e l’istituzione di nuovi organismi a livello UE e mondiale.

Nel testo approvato si rileva che:

– la Commissione dovrebbe avviare senza indugio i lavori su una proposta volta a istituire una forza di polizia finanziaria europea e una intelligence finanziaria UE;
– dovrebbe essere istituito un organismo di controllo antiriciclaggio dell’UE;
– dovrebbe essere istituito un organismo fiscale globale all’interno delle Nazioni Unite;
– negli Stati membri manca la volontà politica di combattere l’evasione/elusione fiscale e la criminalità finanziaria;
– sette paesi dell’UE (Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi) presentano le caratteristiche di un paradiso fiscale e facilitano una pianificazione fiscale aggressiva;
– i Paesi Bassi, agevolando una pianificazione fiscale aggressiva, privano gli altri Stati membri dell’UE di 11,2 miliardi di euro di gettito fiscale;
– i visti e i passaporti ‘d’oro’ dovrebbero essere progressivamente eliminati, mentre quelli offerti da Malta e Cipro sono stati segnalati per la loro debole due diligence;
– il sistema di frode cum-ex mostra chiaramente che la via da seguire sono le convenzioni fiscali multilaterali e non bilaterali;
– gli informatori e i giornalisti investigativi devono essere protetti in maniera migliore e dovrebbe essere istituito un fondo UE per aiutare i giornalisti investigativi.

Il presidente della commissione speciale Petr Ježek (ALDE, CZ) ha dichiarato: “Gli Stati membri non fanno abbastanza e nell’UE il Consiglio è chiaramente l’anello più debole. Senza volontà politica non ci possono essere progressi. Gli europei meritano di meglio”.
Il correlatore Luděk Niedermayer (PPE, CZ) ha dichiarato: “La crescente interconnessione delle nostre economie e la digitalizzazione dell’economia devono essere affrontate in modo più sistematico poiché incidono sulla fiscalità. Tuttavia, molti settori della fiscalità devono rimanere di competenza degli Stati membri e coloro che pagano le loro imposte non devono affrontare ulteriori oneri burocratici”.
Il correlatore Jeppe Kofod (S&D, DK) ha dichiarato: “Questa relazione è il risultato del lavoro più completo mai svolto dal Parlamento europeo sull’evasione e sull’elusione fiscale. Abbiamo bisogno all’interno dell’UE di un’aliquota minima dell’imposta sulle società, di porre fine alla concorrenza fiscale e di rendere più difficile l’introduzione di denaro sporco”.
In seguito alle continue rivelazioni degli ultimi cinque anni (Luxleaks, i Panama Papers, Football leaks e Paradise papers), il 1° marzo 2018 il Parlamento europeo ha deciso di istituire una commissione speciale sui reati finanziari, l’evasione e l’elusione fiscale (TAX3).
La relazione adottata oggi conclude il mandato annuale della commissione, in cui si sono tenute 18 audizioni su temi di particolare interesse, 10 scambi di opinioni con i ministri delle finanze e i commissari europei e 4 missioni conoscitive – negli Stati Uniti, nell’isola di Man, in Danimarca, e in Estonia e in Lettonia.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.