Ue. Eca, ‘Disparità di trattamento doganale nell’UE per gli operatori economici di riconosciuta affidabilità’

Eca –

Per semplificare le procedure doganali per gli operatori fidati, l’UE ha istituito il programma per gli operatori economici autorizzati (AEO). La Corte dei conti europea ha rilevato che, nonostante la validità del programma in sé, vi sono debolezze e lacune. Questa istituzione, che funge da guardiano delle finanze dell’UE, critica gli Stati membri per le disparità di trattamento riservate agli operatori economici di fiducia. Di conseguenza, nonostante il mercato unico, tali operatori non godono delle stesse condizioni nei diversi Stati membri dell’UE. Aumentano così i rischi operativi e finanziari per le operazioni doganali e il bilancio dell’UE, in contrasto con le finalità del programma.
Il programma AEO snellisce le procedure doganali per gli operatori che rispettano costantemente le norme doganali e fiscali. In cambio, riconosce loro un trattamento doganale preferenziale, come controlli più rapidi che possono essere preannunciati ed essere effettuati in un sito scelto dall’operatore. Si riducono così le formalità burocratiche, vengono soppressi controlli non necessari e si tutela il bilancio dell’UE, dato che le autorità doganali possono concentrare i loro controlli sugli operatori a più alto rischio.
“Ogni secondo, merci per un valore di circa 241 000 euro attraversano le frontiere esterne dell’UE”, ha dichiarato Ildikó Gáll-Pelcz, il Membro della Corte dei cinti europea responsabile della relazione. “Il programma AEO è la dimostrazione della fiducia che le dogane dell’UE hanno negli operatori affidabili, ma deve essere gestito meglio. Ci aspettiamo che la Commissione europea recepisca le nostre raccomandazioni nella prossima proposta di riforma del codice doganale dell’Unione”.
Alla fine del 2022, nell’UE vi erano 18 210 operatori economici autorizzati, rispetto ai 512 del 2008, anno in cui questo programma è stato avviato. La Corte dei conti europea sottolinea come la maggiore adesione al programma renda più sicura la catena di approvvigionamento dell’UE. L’aumento del numero degli operatori di fiducia favorisce inoltre il commercio legittimo, con conseguenze favorevoli sia per l’economia dell’UE che per il bilancio dell’UE, dal momento che il numero di infrazioni da questi commesse è significativamente inferiore. Gli auditor hanno però rilevato che la performance del programma non è adeguatamente misurata, poiché l’attuale sistema di segnalazione funziona su base volontaria, non è verificabile ed è incompleto.
La Corte sottolinea l’importanza della parità di trattamento, che in primo luogo incoraggia gli operatori ad aderire al programma. I vantaggi di cui godono gli operatori di fiducia variano significativamente da uno Stato membro all’altro. Alcuni paesi riconoscono vantaggi soltanto agli operatori fidati che svolgono determinati ruoli nella catena di approvvigionamento. Gli operatori di fiducia che eseguono operazioni doganali in altri Stati membri sono trattati meno favorevolmente degli operatori locali. Inoltre, le autorità doganali non monitorano opportunamente la stabile organizzazione degli operatori di fiducia negli altri Stati membri. Il riesame delle autorizzazioni, che le autorità doganali sono tenute ad eseguire in caso di modifiche della legislazione o dello status degli operatori di fiducia, non sempre viene realizzato entro i termini stabiliti. Alcuni operatori avevano mantenuto il loro status senza essere sottoposti ad alcuna verifica.
La Commissione non verifica in modo adeguato se gli Stati membri concedono agli operatori affidabili i vantaggi a cui hanno diritto. A tale proposito, l’esecutivo dell’UE non si accerta pienamente che la normativa doganale sia osservata da tutti gli Stati membri. Inoltre, la Commissione non verifica sistematicamente in che modo negli Stati membri vengono attuati nella pratica gli accordi di riconoscimento reciproco conclusi tra l’UE e paesi extra-UE come USA, Cina e Regno Unito.

Informazioni generali.
Il programma AEO è stato avviato nel 2008 ed è aperto a qualsiasi operatore economico stabilito nel territorio doganale dell’UE. Per diventare AEO, un operatore deve essere sottoposto a una valutazione approfondita da parte delle autorità doganali nazionali. Alla fine del 2022, il maggior numero di autorizzazioni era stato rilasciato dalla Germania (7 127), seguita da Francia (1 879) e Italia (1 715). Una volta concesso, lo status di AEO deve essere riconosciuto da tutti gli Stati membri dell’UE. Questi operatori svolgono un ruolo importante per gli scambi commerciali dell’UE: nel 2020, gli AEO hanno partecipato al 74 % delle importazioni totali e all’83 % delle esportazioni totali dell’UE. Questa è la prima volta che la Corte svolge un audit vero e proprio sul programma. Gli auditor della Corte hanno esaminato l’attività della Commissione e di cinque Stati membri: Bulgaria, Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. I precedenti audit della Corte sulle procedure doganali di importazione dell’UE e sul commercio elettronico avevano già posto in evidenza aree di rischio riguardanti la definizione del concetto di AEO.
La relazione speciale 13/2023, intitolata “Operatori economici autorizzati – Un programma doganale solido con potenzialità ancora non sfruttate e un’attuazione disomogenea”, è disponibile sul sito Internet della Corte (eca.europa.eu).