di Mariarita Cupersito –
Entra formalmente in vigore oggi 1 agosto l’AI Act, la nuova legge europea sull’intelligenza artificiale; l’efficacia della nuova normativa sarà tuttavia cadenzata in base al livello di rischio della tipologia di AI implementata nei processi aziendali.
Le prime limitazioni normative saranno operative solo a partire dal 2 febbraio 2025, mentre le disposizioni relative ai sistemi di AI di utilizzo comune verranno applicate dal 2 agosto 2025. Gli altri provvedimenti inclusi nell’AI Act saranno invece efficaci a partire dal 2 agosto 2026.
La Commissione europea apre intanto a imprese, mondo accademico e società civile per la stesura del codice di condotta per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale generica (Gpai): è stata infatti avviata una consultazione pubblica finalizzata alla raccolta di pareri di diversi stakeholder che confluiranno nella bozza del codice di condotta sui modelli Gpai, tema fondamentale dell’AI Act.
Un gruppo di europarlamentari, tra cui il relatore dell’AI Act Brando Benifei, aveva scritto nei giorni scorsi alla Commissione europea per chiedere una maggiore inclusività nell’ambito del processo per la stesura del codice di condotta, il quale influenzerà la governance globale dell’Intelligenza artificiale. Nella richiesta si evidenziava che l’Esecutivo comunitario sembrava propenso a coinvolgere inizialmente soltanto i fornitori di modelli Gpai interessati, con il concreto pericolo di “consentire loro di fatto di definire da soli le pratiche concrete”.
L’Ufficio europeo per l’Intelligenza artificiale, istituito all’interno Commissione, ha dunque chiesto di presentare contributi a una più vasta platea di soggetti interessati, tra cui le organizzazioni della società civile, il mondo accademico, gli esperti indipendenti, i titolari di diritti e le autorità pubbliche, i rappresentanti del settore quali i fornitori di modelli di AI per scopi generali o i fornitori a valle che integrano i suddetti modelli nei propri sistemi.
La consultazione resterà aperta fino al 10 settembre e riguarderà settori delicati come le norme sul copyright, la trasparenza, l’identificazione e la valutazione del rischio nonché la sua mitigazione e gestione interna. L’AI Act contempla a tal proposito un approccio a due livelli per i Gpai, con obblighi più stringenti per i modelli che presentano rischi sistemici.