Ue. Europarlamento: la Lega vota contro i Coronabond. Passano i Recovery Bond e il ricorso al Mes

Sassoli, ‘bene il voto per un grande piano di ricostruzione economica dell’Europa e questo usando e cercando di stimolare e di favorire le risorse attraverso tutte le modalità disponibili’.

di Guido Keller

L’Italia, come da tradizione, non si è presentata unita a Bruxelles, dove al Parlamento europeo si è discusso di Mes e di Coronabond. Questi sono stati bocciati con i voti di Forza Italia e Lega, un atteggiamento quantomeno bizzarro nel momento in cui Matteo Salvini ha urlato per giorni no al Mes e sì a un debito collettivo specifico per affrontare emergenza e ripresa economica, mentre sul Mes i due partiti al governo, Pd e 5Stelle, si sono presentati con posizioni contrapposte, e persino tre deputati del Movimento si sono posti in contrasto con il proprio partito, mentre in 10 si sono astenuti.
“Abbiamo votato contro i coronabond proposti dai Verdi perché non è questa la formula adatta”, ha spiegato l’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri a VareseNews: “Con quel tipo di titoli avremmo una mutualizzazione del debito che creerebbe ancora più pressioni rispetto al Mes. La proposta prevedeva eurobond o coronabond, chiamateli come volete, acquistabili dai paesi europei singolarmente. Per noi significherebbe ritrovarci con parte del nostro debito in mani alla Germania che poi pretenderebbe tagli e riforme pesanti in cambio”.
Fatto sta che il no della Lega e quindi dell’Europarlamento ai Coronabond c’è stato, per cui niente soldi dalla vendita di buoni garantiti dalla condivisione del debito tra i paesi membri, esattamente come volevano Olanda e Germania.
L’Europarlamento si è invece espresso a favore dei Recovery Bond e all’uso del Mes, il fondo salva-stati, come pure ci sarà massima flessibilità sugli spostamenti di bilancio dei singoli paesi, ma va detto che per ogni provvedimento l’ultima parola spetterà al Consiglio europeo che si terrà a giorni.
A differenza dei Coronabond, i Recovery Bond saranno garantiti dal bilancio dell’Ue.
Al termine dell’assemblea il presidente del Parlamento europeo, Davd Sassoli Sassoli, ha dichiarato che “È stato molto importante che il Parlamento si sia espresso con larga maggioranza in favore di un grande piano di ricostruzione economica dell’Europa e questo usando e cercando di stimolare e di favorire le risorse attraverso tutte le modalità disponibili, comprese quelle dei Recovery Bond, cioè della possibilità di finanziare sui mercati internazionali i fondi che verranno destinati alla ricostruzione”.
“Sono molto soddisfatto – ha continuato Sassoli – perché avrò la possibilità di andare alla riunione del prossimo Consiglio europeo il 23 con una indicazione chiara di quella che è la volontà del parlamento rispetto agli strumenti e alle modalità con cui dobbiamo organizzare l’uscita dall’emergenza e la ricostruzione delle nostre economie”. “Bisogna riuscire a fare in modo che le spese di ogni paese da oggi in avanti vengano condivise. E quindi ci sia una mutualizzazione rispetto al debito futuro che si produrrà nel piano di ricostruzione.”
Oggi – ha concluso il presidente dell’Europalramento – è in gioco davvero la vita di tutti e la vita dei cittadini del nord come quella del sud sono e devono essere nostra preoccupazione. Vogliamo uscire da questa crisi con la democrazia. Ci vogliamo uscire con le nostre regole. Ci vogliamo uscire con i nostri trattati. Abbiamo la necessità di non stravolgere regole di convivenza comune e valori comuni”.