Ue. Fondi: l’Europarlamento respinge la condizionalità macro economica

di Maurizio Molinari *

Il Parlamento europeo ha adottato norme semplificate per gli investimenti 2021-2027 nelle regioni Ue e si è opposto alla possibilità di congelare i fondi in funzione degli obiettivi economici nazionali.
Le nuove regole sono state approvate mercoledì in Plenaria con 460 voti favorevoli, 170 contrari e 47 astensioni. Devono ancora essere negoziate con i ministri Ue.
Queste norme generali, che disciplinano la spesa regionale di coesione e sociale dell’UE per il periodo 2021-2027, sono fondamentali per assicurare la continuazione degli investimenti nelle regioni e nelle comunità dell’Ue, e garantire inoltre un maggiore sostegno alle regioni meno sviluppate.
I deputati sono fermamente convinti che l’attuale livello di finanziamento, pari a 378,1 miliardi di euro (ai prezzi 2018), dovrebbe essere mantenuto nel periodo 2021-2027. Le regioni meno sviluppate continueranno a beneficiare di un sostegno sostanziale dell’Ue, con tassi di cofinanziamento fino all’85% (rispetto al 70% proposto dalla Commissione) e una quota del 61,6% dei fondi di sviluppo regionale, sociale e di coesione.
Anche il tasso di cofinanziamento per le regioni in transizione e per quelle più sviluppate è stato aumentato, rispettivamente al 65% e 50%. Un importo di 1,6 miliardi di euro (0,4%) dovrebbe essere messo in riserva come finanziamento supplementare per le regioni ultra periferiche.
Le norme comuni rafforzano la connessione fra l’utilizzo dei fondi e gli obiettivi politici generali dell’UE, ad esempio per:

– aumentare la competitività e rafforzare le piccole e medie imprese;
– dare la priorità alle misure di efficienza nell’offerta e nella domanda di energia;
– proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente e combattere i cambiamenti climatici;
– promuovere una mobilità intelligente e sostenibile;
– rispettare i diritti fondamentali, garantire la parità di genere e prevenire qualsiasi tipo di discriminazione.

Il Parlamento ha bocciato l’articolo della proposta legislativa della Commissione europea che prevedeva il possibile congelamento dei fondi strutturali per i Paesi che non rispettano i parametri macroeconomici dell’Ue.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con i ministri Ue.
Le disposizioni comuni si applicheranno al Fondo di sviluppo regionale, al Fondo sociale (FES+), al Fondo di coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e stabiliscono norme finanziarie per il Fondo Asilo e migrazione, il Fondo Sicurezza interna e lo strumento per la gestione delle frontiere e dei visti 2021-2027. I fondi coperti costituiscono circa un terzo del bilancio totale dell’UE.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.