di Maurizio Molinari * –
Il Parlamento europeo ha approvato tre fondi Ue per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale in Europa per un totale di 243 miliardi di euro. Il cosiddetto “pacchetto coesione” comprende l’obiettivo di cooperazione territoriale europea (Interreg), il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, come anche il regolamento recante disposizioni comuni e un insieme di norme che regolano i fondi regionali, di coesione e sociali dell’UE per i prossimi sette anni.
I tre regolamenti, approvati in via definitiva, saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Ue il 30 giugno ed entreranno in vigore il giorno successivo.
In linea con le nuove norme sulle disposizioni comuni, Interreg e il Fondo regionale e di coesione dovranno destinare almeno il 30% delle loro risorse all’azione per il clima, all’economia circolare e agli investimenti nella crescita sostenibile e nella creazione di posti di lavoro. Sono previste anche misure specifiche per PMI e regioni ultraperiferiche.
Con una dotazione di 243 miliardi di euro (a prezzi 2018), il nuovo Fondo regionale e di coesione integrato, equivalente a circa un quarto del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, è il più grande fondo pubblico dell’Ue. L’obiettivo non è solo di contribuire alla ripresa dalla pandemia di COVID-19, ma anche di garantire un sistema sanitario pubblico più resiliente. Sostegni anche a cultura, turismo sostenibile e trasformazione digitale. Gli investimenti legati all’energia nucleare o ai combustibili fossili sono esclusi dal sostegno, ad eccezione dei progetti sul gas naturale in sostituzione del carbone (fino al 31 dicembre 2025).
Per la cooperazione territoriale europea (Interreg) è previsto un bilancio di 8,05 miliardi di euro (a prezzi 2018) per il periodo 2021-2027, un aumento del 3% rispetto al periodo precedente, con un tasso complessivo di cofinanziamento dell’80% (85% per le regioni ultraperiferiche).
La cooperazione transfrontaliera riceverà il 72,2% di queste risorse, mentre la dotazione per la cooperazione transnazionale, interregionale e delle regioni ultraperiferiche ammonta rispettivamente al 18,2%, al 6,1% e al 3,5%. Fino al 20% dei fondi di un programma Interreg può essere assegnato a piccoli progetti.
La legislazione stabilisce disposizioni comuni per il Fondo regionale e di coesione, il Fondo per una transizione giusta, il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura. Insieme, questi strumenti rappresentano circa un terzo del bilancio complessivo dell’Unione per il periodo 2021-2027, per un totale di 330 miliardi di euro (a prezzi 2018).
Per ricevere i finanziamenti Ue, i paesi dovranno rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e l’accordo sul clima di Parigi, promuovere la parità di genere e combattere la discriminazione.
Le normative sono state dichiarate adottate senza votazione, per mancanza di emendamenti (secondo la procedura legislativa ordinaria in seconda lettura).
I legislatori dell’Ue hanno raggiunto accordi politici sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione, su Interreg e sul regolamento recante disposizioni comuni nel dicembre 2020. La commissione per lo sviluppo regionale ha approvato gli accordi a dicembre e marzo, permettendo al Consiglio di adottare la sua posizione in prima lettura il 27 maggio.
* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.