Ue. Green deal: nuove regole sulle infrastrutture energetiche transeuropee

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva i nuovi criteri per valutare i progetti energetici da finanziare e armonizzare il regolamento vigente con il Green Deal europeo.
Nella normativa, concordata con il Consiglio nel dicembre 2021, si stabiliscono i criteri e la metodologia per selezionare i progetti energetici di interesse comune (Projects of Common Interest – PCIs), quali, ad esempio, linee di trasmissione ad alta tensione, gasdotti, impianti di stoccaggio o reti intelligenti dell’energia elettrica, che beneficerebbero di procedure di autorizzazione semplificate e che potrebbero ricevere finanziamenti europei.
Il testo legislativo è stato approvato con 410 voti favorevoli, 146 contrari e 72 astensioni.

Promuovere l’idrogeno, abbandonare gradualmente il gas naturale.
Nel corso dei negoziati, gli eurodeputati hanno ottenuto l’estensione dei finanziamenti per i progetti che riguardano lo sviluppo di infrastrutture per l’idrogeno, la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Questi fondi saranno in aggiunta a quelli per il riutilizzo delle infrastrutture di gas naturale esistenti per il trasporto o lo stoccaggio di idrogeno, che potranno beneficiare dei fondi UE fino al 31 dicembre 2027.
I progetti idonei a ricevere i fondi UE dovranno contribuire in misura significativa alla sostenibilità, anche rafforzando il progressivo abbandono dei combustibili fossili solidi, in particolare carbone, lignite, torba e scisto bituminoso, oltre a favorire l’integrazione del mercato e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

Fine dell’isolamento energetico di Cipro e Malta.
I nuovi progetti legati al gas naturale non potranno beneficiare dei fondi Ue. Tuttavia, una deroga temporanea permetterà a Cipro e Malta di avere un progetto gas a idrogeno, finanziato con l’obiettivo di porre fisicamente fine all’isolamento dalla rete del gas dell’Unione.

Il relatore Zdzisław Krasnodębski (ECR, PL) ha affermato: “La tragica realtà odierna della guerra in Europa e il livello drammaticamente basso di sicurezza energetica dell’Unione dimostrano che, da anni, l’Ue ha commesso gravi errori nella valutazione dei suoi bisogni, anche in termini di infrastrutture energetiche transeuropee”. Con la nuova legislazione, “non stiamo solo migliorando il processo di pianificazione delle infrastrutture, ma anche spingendo per nuovi tipi di progetti di interesse comune, in linea con gli obiettivi climatici. Il nuovo quadro TEN-E incoraggerà gli investimenti nelle reti di idrogeno e CO2, così come lo sviluppo delle reti offshore”.

Il testo sarà adottato formalmente anche dal Consiglio UE e entrerà in vigore un giorno dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.

In una risoluzione del 10 luglio 2020, il Parlamento ha chiesto la revisione del regolamento sulle reti transeuropee dell’energia (RTE-E), che stabilisce gli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e per il processo di selezione dei cosiddetti progetti energetici di interesse comune (Projects of Common Interest – PCIs). Nel dicembre 2020, la Commissione ha adottato la proposta di revisione del regolamento RTE-E.

I PCIs sono progetti infrastrutturali considerati essenziali per raggiungere gli obiettivi dell’Unione in campo energetico, tra cui una migliore interconnessione tra i mercati nazionali, una maggiore competitività, la sicurezza dell’approvvigionamento e la promozione delle energie rinnovabili.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.