Ue. Il Parlamento europeo condanna la violenza nello Yemen e il colpo di stato in Myanmar

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo ha condannato con forza la violenza in corso nello Yemen che, dal 2015 è degenerata nella “peggiore crisi umanitaria del mondo”. I deputati hanno sottolineato che non ci può essere una soluzione militare al conflitto e che la crisi può essere risolta in modo sostenibile solo attraverso un processo negoziale inclusivo a guida e responsabilità yemenita.
Tutte le parti sono invitate a facilitare il passaggio rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari e di altri beni necessari alla popolazione. Quasi l’80% degli yemeniti – più di 24 milioni di persone – hanno infatti bisogno di sostegno umanitario, mentre 50.000 persone vivono in condizioni analoghe alla carestia, un dato destinato a triplicare entro giugno 2021.
Inoltre il Parlamento europeo ribadisce che tutte le parti devono urgentemente astenersi dall’affamare i civili come metodo di guerra e chiede l’imposizione di misure mirate contro coloro che commettono atti che violano il diritto internazionale umanitario.
Accogliendo l’impegno dell’Ue di triplicare gli aiuti umanitari per lo Yemen nel 2021, i deputati esortano poi la Commissione europea e i Paesi UE a guidare gli sforzi internazionali per intensificare gli aiuti umanitari.
Il testo è stato approvato con 638 voti favorevoli, 12 contrari e 44 astensioni

Myanmar: tutte le persone arrestate illegalmente devono essere rilasciate incondizionatamente.
In una risoluzione sulla situazione in Myanmar, i deputati condannano fermamente il colpo di stato militare del 1 febbraio e chiedono ai militari (Tatmadaw) il ripristino immediato del governo civile, la fine allo stato di emergenza e il rilascio incondizionato di tutte le persone arrestate illegalmente, inclusa Aung San Suu Kyi. L’esito delle elezioni generali dell’8 novembre 2020 deve essere rispettato e il potere restituito alle autorità civili elette.
Secondo gli eurodeputati, “nonostante la sua incapacità di condannare adeguatamente le violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze in Myanmar/Birmania, Aung San Suu Kyi continua a essere il simbolo del popolo del Myanmar/Birmania per quanto riguarda le aspirazioni e le ambizioni democratiche per un futuro più giusto e democratico”.
Inoltre per garantire il riconoscimento e la rappresentanza di tutti i gruppi etnici in Myanmar, compresi i rohingya, la nuova costituzione deve essere elaborata e attuata attraverso un processo libero ed equo.
Gli eurodeputati accolgono con favore l’estensione delle sanzioni del 2018 nei confronti del personale militare e dei funzionari del Tatmadaw, della guardia di frontiera e della polizia responsabili di gravi violazioni dei diritti umani ai danni dei rohingya, ed esortano il Consiglio a estendere le sanzioni mirate all’intera dirigenza dell’esercito del Myanmar/Birmania, compresi tutti coloro che hanno preso parte al colpo di Stato.
Infine, il Parlamento europeo invita l’Ue e gli Stati membri a promuovere il coordinamento internazionale al fine di impedire l’esportazione illegale di merci non autorizzate dal Myanmar/Birmania, soprattutto a vantaggio economico delle forze armate.
Il testo è stato approvato con 667 voti favorevoli, 1 contrario e 27 astensioni.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.