Ue. Il Parlamento europeo invita a prendere sul serio l’uso medico della cannabis

di Maurizio Molinari *

In una risoluzione adottata oggi il Partamento europeo chiede agli Stati membri di rafforzare la ricerca sulla cannabis medica e sfruttare il potenziale dei farmaci a base di cannabis.
Nella risoluzione non legislativa, si invitano la Commissione e le autorità nazionali ad operare una chiara distinzione tra l’uso medico e gli altri usi della cannabis. La Commissione e gli Stati membri sono inoltre esortati ad affrontare gli ostacoli normativi, finanziari e culturali che gravano sulla ricerca scientifica, finanziandola adeguatamente e promuovendo una maggiore conoscenza della cannabis medica tra i professionisti del settore medico.
Anche l’UE dovrebbe impegnarsi maggiormente nella ricerca e stimolare l’innovazione per quanto riguarda i progetti sulla cannabis terapeutica.
I deputati chiedono agli Stati membri di permettere ai medici di usare il loro giudizio professionale nel prescrivere farmaci a base di cannabis. Quando sono efficaci, questi farmaci devono essere coperti da regimi di assicurazione sanitaria, allo stesso modo di altri tipi di farmaci.
La regolamentazione dei farmaci a base di cannabis si tradurrebbe in entrate supplementari per le autorità pubbliche, limiterebbe il mercato nero e garantirebbe la qualità e un’etichettatura accurata. Infine, limiterebbe l’accesso dei minori a questa sostanza.
La risoluzione è stata approvata per alzata di mano.
Secondo i deputati, vi sono prove che la cannabis o i cannabinoidi possono essere efficaci nell’aumentare l’appetito e nel diminuire la perdita di peso associata all’HIV/AIDS. La cannabis medica può anche:
Mentre l’OMS ha ufficialmente raccomandato che il cannabidiolo (CBD) presente nella cannabis non dovrebbe essere considerato una sostanza da porre sotto controllo, la legislazione degli Stati membri relativa alla cannabis per scopi medicinali differisce ampiamente.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.