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E’ stato ufficialmente costituito a Strasburgo il nuovo Parlamento europeo, dopo le elezioni europee del 6-9 giugno. Roberta Metsola (PPE, MT) è stata rieletta presidente al primo turno con 562 voti, dopo aver ha battuto Irene Montero (La Sinistra, ES), che ha preso 61 preferenze. 76 le schede bianche o non valide.
Nata a Malta nel 1979, Roberta Metsola è eurodeputata dal 2013. È stata eletta prima vicepresidente nel novembre 2020 ed è stata presidente ad interim del Parlamento dopo la morte di David Sassoli, avvenuta l’11 gennaio 2022. Il 18 gennaio 2022 è stata eletta presidente per la seconda metà della IX legislatura. È la terza donna presidente del Parlamento europeo, dopo Simone Veil (1979-1982) e Nicole Fontaine (1999-2002).
Rivolgendosi alla Camera dopo la sua elezione, la presidente Metsola ha dichiarato che “Insieme dobbiamo difendere la politica della speranza, il sogno dell’Europa. Voglio che i cittadini ritrovino la convinzione e l’entusiasmo per il nostro progetto. La convinzione nel rendere il nostro spazio comune più sicuro, più giusto e più equo. La convinzione che insieme siamo più forti e migliori. La convinzione che la nostra sia un’Europa per tutti”.
Il presidente del Parlamento europeo gode di un’ampia gamma di poteri esecutivi e rappresentativi previsti dal regolamento. Oltre a tali funzioni, l’autorità del presidente si estende a “tutti i poteri necessari per presiedere ai lavori del Parlamento e per garantirne il corretto svolgimento”.
L’articolo 14 del trattato sull’Unione Europea stabilisce che il parlamento elegge il suo presidente tra i suoi membri. Dalle prime elezioni europee (suffragio universale) del 1979, ogni presidente è in carica per un periodo rinnovabile di due anni e mezzo. Ciò significa che possono esserci due presidenti in ogni legislatura. Dalla creazione del Parlamento, nel 1952, si sono alternati 31 presidenti, di cui 17 a partire dal 1979.
In una votazione a scrutinio segreto cartaceo, sono stati eletti poi 11 vicepresidenti: Sabine Verheyen (PPE, Germania), Ewa Kopacz (PPE, Polonia), Esteban González Pons (PPE, Spagna), Katarina Barley (S&D, Germania), Pina Picierno (S&D, Italia), Victor Negrescu (S&D, Romania), Martin Hojsik (Renew, Slovacchia), Christel Schaldemose (S&D, Danimarca), Javi López (S&D, Spagna), Sophie Wilmès (Renew, Belgio), Nicolae Stefanuta (Verdes/ALEm, Romania), Roberts Zīle (ECR, Lettonia), Antonella Sberna (ECR, Italia), Younous Omarjee (La Sinistra, Francia).
I 14 vicepresidenti e i cinque questori, insieme alla presidente, costituiscono l’Ufficio di presidenza del Parlamento. L’Ufficio di presidenza stabilisce le norme per il corretto funzionamento del Parlamento. Tra le sue altre funzioni, elabora il progetto preliminare di bilancio del Parlamento e decide in materia amministrativa, di personale e di organizzazione.
Il portafoglio di ciascun vicepresidente o questore comprende le loro responsabilità specifiche in seno all’Ufficio di presidenza, ed è attribuito dal presidente. Oltre ai loro ruoli in seno all’Ufficio di presidenza, i vicepresidenti possono sostituire la Presidente, anche nel presiedere le discussioni in Aula e nel rappresentare il Parlamento in cerimonie o atti specifici, se necessario. I questori si occupano di questioni amministrative che riguardano direttamente gli stessi deputati e sono membri dell’Ufficio di presidenza a titolo consultivo.
Nell’eleggere i membri dell’Ufficio di presidenza, i gruppi politici mirano a garantire che i vicepresidenti e i questori riflettano in linea di massima le dimensioni dei gruppi e tengano conto dei risultati delle votazioni per l’elezione della presidente.