di Shorsh Surme –
Mentre l’attenzione dei media e della politica è spesso focalizzata sulle morti dei migranti che cercano di attraversare le fasce di mare ai confini dell’Europa, c’è molta meno consapevolezza di ciò che accade nei paesi di transito come Niger, Egitto, Tunisia, Libia e altri. Un rapporto appena pubblicato da IOM, UNHCR e Mixed Migration Centre descrive una situazione estremamente triste per le persone che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il continente africano. Il rapporto denuncia gli “orrori inimmaginabili” vissuti dai migranti, tra cui “morte, tortura e violenza fisica, rapimenti a scopo di estorsione, tratta di esseri umani, rapina, detenzione arbitraria, espulsioni collettive e respingimenti”.
L’Ue attribuisce spesso le violazioni dei diritti umani subite da rifugiati e migranti nei paesi di transito alle azioni di trafficanti di esseri umani e alle tribù locali. Questa narrazione sposta opportunamente l’attenzione dal ruolo e dalla responsabilità dell’Ue, ma in realtà le politiche di esternalizzazione del controllo delle frontiere è alla base degli abusi e dello sfruttamento dei migranti.
Il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, approvato dal Parlamento europeo all’inizio di quest’anno, incorpora l’esternalizzazione delle frontiere come componente fondamentale della politica migratoria europea. Il meccanismo è molto semplice: offrendo aiuti finanziari e supporto, l’Ue si aspetta che i paesi di transito fermino i migranti prima che raggiungano l’Europa, impedendo loro di raggiungere il suolo europeo prima che possano presentare domanda di asilo. Gli accordi con i paesi terzi di solito includono disposizioni per l’istituzione di centri di controllo delle migrazioni, il rafforzamento delle guardie costiere locali e l’attuazione di misure di sorveglianza delle frontiere più severe.
Il recente accordo con l’Egitto illustra le pratiche di esternalizzazione delle frontiere dell’Ue. Descritto dalle organizzazioni per i diritti umani come un accordo “contanti in cambio del controllo dei migranti”, l’Ue invierà un pacchetto da 7,4 miliardi di euro all’Egitto per impedire le partenze verso l’Europa. Il regime autoritario di Abdel Fatah al-Sisi ha una storia di deportazioni e detenzioni ingiuste di rifugiati e migranti, nonché di torture e incarcerazioni di oppositori politici. Accordi simili sono stati firmati quest’anno con Mauritania e Tunisia.