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Al momento l’ora legale rimane com’è. Il parlamento europeo ha infatti chiesto con on 384 voti favorevoli, 153 contrari, 12 astensioni, ulteriori approfondimenti prima di ridiscutere la proposta avanzata da alcuni deputati che proponevano di riportare ad un unico orario il ciclo dell’anno.
Varie iniziative di cittadini hanno dimostrato che l’opinione pubblica è preoccupata per il cambiamento biennale dell’orario, che segna l’inizio e la fine dell’estate, e che attualmente si compie l’ultimo fine settimana di marzo e di ottobre. Numerosi studi non sono riusciti a giungere a conclusioni definitive, ma hanno segnalato l’esistenza di possibili effetti negativi sulla salute umana.
Facendo riferimento alla necessità di evitare sistemi diversi di cambio orario in ciascun Paese Ue, i deputati hanno anche affermato che è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello di Unione.
Al momento, l’alternanza tra ora legale e solare è di competenza dell’Unione europea, come stabilito da una direttiva del 2000. La proposta di abolizione intendeva quindi rimettere la decisione ai singoli Stati membri, che avrebbero potuto mantenere l’ora legale, modificarne l’applicazione oppure cancellarla del tutto.