Ue. Prodi difende il Manifesto di Ventotene e sostiene la difesa comune

di Alessio Cuel

Intervenuto alla rassegna “Libri Come” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’ex premier Romano Prodi ha preso posizione sulle recenti polemiche sul Manifesto di Ventotene e la difesa comune europea.
Alla domanda di una giornalista sulle righe del Manifesto in cui si mette in discussione la proprietà privata, Prodi ha risposto con fermezza: “Era il 1941, c’era gente imprigionata dai fascisti. Cosa pensavano, secondo lei, all’articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”.
Sul tema della difesa comune Prodi ha ribadito la necessità di istituire un commissario europeo dedicato, superando le logiche nazionali.
Un Prodi determinato dunque, che difende l’integrazione europea mentre la premier Meloni critica il Manifesto di Ventotene, testo fondativo dell’Unione scritto da intellettuali antifascisti incarcerati dal regime. Un manifesto nato come risposta ai nazionalismi che, all’epoca, sembravano prevalere in Europa.
La storia, però, ha preso un’altra direzione. Il nazifascismo è stato sconfitto e oggi ad Altiero Spinelli è intitolato un edificio del Parlamento europeo, l’unica istituzione dell’UE eletta direttamente dai cittadini.