Ue. Sanzioni per gli attacchi informatici esterni

di Elisabetta Corsi

Il Consiglio europeo ha deciso oggi di imporre misure restrittive nei confronti di sei persone e tre entità responsabili di aver compiuto vari attacchi informatici o di avervi preso parte, uno strumento utilizzato per la prima volta oggi. Tra questi il tentato attacco informativo ai danni dell’OPCW (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) e gli attacchi noti come “WannaCry”, “NotPetya” e “Operation Cloud Hopper”. Le sanzioni imposte comprendono anche il divieto di viaggio e il congelamento dei beni. Inoltre è vietato alle persone ed entità dell’Ue di mettere fondi a disposizione delle persone ed entità inserite in elenco.
Le sanzioni fanno parte di una delle opzioni disponibili del pacchetto di strumenti della diplomazia informatica dell’Ue per prevenire, scoraggiare e contrastare attività informatiche condotte contro l’Unione Europea o i suoi stati membri. Il quadro giuridico relativo alle misure restrittive mirate contro gli attacchi informatici è stato adottato nel maggio 2019 e rinnovato di recente.
Nel luglio 2017 l’Unione Europea aveva intensificato la sua risposta agli attacchi informatici dolosi istituendo il “Pacchetto di Strumenti della diplomazia informativa”. Il quadro consente all’Unione Europea e agli stati membri di utilizzare le misure PESC, comprese se necessario misure restrittive, a fini di prevenzione, dissuasione, deterrenza e risposta nei confronti delle attività informatiche dolose a danno dell’integrità e della sicurezza dell’Ue e dei suoi stati membri.