Ue. Sicilia, legge sulla Massoneria: arrivata la richiesta di chiarimenti all’Italia

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Poco più di un anno fa la Commissione Petizioni dell’Unione Europea aveva dichiarato “ricevibile” la richiesta di intervento, promosso dal privato cittadino A. M., assistito dall’avvocato Salvatore Ragusa, sulla “Legge regionale Fava”, introdotta dall’Assemblea siciliana tre anni fa, la quale obbliga consiglieri comunali, amministratori locali e deputati eletti a Palazzo reale a dichiarare la loro eventuale appartenenza a logge massoniche.
La Commissione aveva annunciato l’intenzione di chiedere chiarimenti all’Italia in quanto tale provvedimento “può essere lecito solo se rispetta i diritti e le libertà riconosciuti dalla Carta, compresa la non discriminazione, nonché la libertà di pensiero, di coscienza e di religione e la libertà di riunione e di associazione”.
Come ha riportato Live Sicilia, la richiesta di chiarimenti è finalmente giunta all’Italia, e viene notato che la legge siciliana si pone “in palese contrasto con la Costituzione italiana e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”: nello specifico si vuole valutare “la compatibilità della legge n.18 del 12 ottobre 2018 con il diritto Ue, compresi i diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali”.
Sempre Live Sicilia scrive che per la Commissione “la legge deve essere proporzionata alla finalità legittima perseguita e i dati trattati devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto a tali finalità. Il trattamento dei dati personali può essere lecito solo se rispetta i diritti e le libertà riconosciuti dalla Carta, compresa la non discriminazione, nonché la libertà di pensiero, di coscienza e di religione e la libertà di riunione e di associazione”.
Contro l’”Obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, componenti della giunta regionale e degli amministratori locali in tema di affiliazione a logge massoniche o similari” si sono mossi in diversi, a cominciare dai capigruppo di FdI e Udc all’Ars (Assemblea regionale siciliana) Antonio Catalfamo ed Eleonora Lo Curto, i quali hanno fatto decadere i termini previsti per produrre la dichiarazione di non appartenenza a logge massoniche al fine di presentare ricorso ed abbattere a suon di carte bollate la controversa legge.