Ue. Sovvenzioni estere distorsive: nuovo strumento per difendere le imprese

Ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia

Con il nuovo regolamento, già concordato con i governi UE, la Commissione potrà indagare sulle sovvenzioni concesse dalle autorità pubbliche di Paesi non-UE a imprese che operano nell’UE. In caso di sovvenzioni distorsive, la Commissione potrà applicare delle misure per evitare che le imprese che beneficiano di misure di sostegno, quali prestiti a tasso zero, finanziamenti sottocosto, trattamenti fiscali preferenziali o sovvenzioni statali dirette, abbiano un vantaggio iniquo rispetto ai concorrenti dell’UE in fusioni, acquisizioni o procedure di appalto pubblico.
Il testo legislativo è stato adottato giovedì in plenaria con 598 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astensioni.
Il regolamento colma una lacuna normativa di lunga data, in quanto attualmente non esiste un regime che regoli il sostegno concesso da Paesi terzi, mentre i Paesi UE sono vincolati da norme rigorose sugli aiuti di Stato.
Secondo le nuove norme, le imprese dovranno comunicare alla Commissione le fusioni e le acquisizioni previste se una delle parti coinvolte ha un fatturato nell’UE di almeno 500 milioni di euro e se beneficia di un contributo finanziario straniero di almeno 50 milioni di euro. La Commissione indagherà anche sulle offerte per appalti pubblici di almeno 250 milioni di euro.

Una maggiore efficienza.
I negoziatori del Parmalemto europeo hanno rafforzato l’azione dell’UE includendo esplicitamente nel campo di applicazione del regolamento le imprese statali, che spesso ricevono sovvenzioni. Inoltre, hanno accorciato il periodo a disposizione della Commissione per le indagini sugli appalti pubblici e hanno assicurato che i Paesi membri, le imprese e le altre parti interessate abbiano canali speciali per informare la Commissione su sovvenzioni potenzialmente distorsive.

Linee guida, soluzioni multilaterali.
I deputati hanno anche migliorato la certezza del diritto, obbligando la Commissione a pubblicare linee guida su come valutare la natura distorsiva delle sovvenzioni estere e giudicare l’effetto di distorsione del mercato di una sovvenzione rispetto ai suoi potenziali benefici. Inoltre, hanno ottenuto la possibilità per le aziende di consultare la Commissione per verificare se sia necessario divulgare le sovvenzioni ricevute.
L’obiettivo dell’UE è quello di migliorare le norme multilaterali sulle sovvenzioni. Pertanto, una volta che norme multilaterali equivalenti renderanno superfluo il nuovo strumento, il regolamento potrà essere abolito.

“Oggi facciamo un passo avanti per mettere la parola fine al libero gioco che ha contrapposto le imprese europee, soggette a un rigoroso controllo delle sovvenzioni, ai concorrenti stranieri che hanno libero accesso alle sovvenzioni estere. Questo regolamento, con le sue possibilità di dialogo con i Paesi terzi che sono state rafforzate dal Parlamento, conferisce alla Commissione un ulteriore strumento per arginare la marea crescente di un appalto globale ai sussidi dannosi. La credibilità e l’effettiva attuazione di questo nuovo strumento dipendono ora dalle risorse umane che ci dedicheremo: adesso dobbiamo investire sulle nostre parole”, ha dichiarato il relatore Christophe Hansen (PPE, LU), che ha guidato il dossier in Parlamento.

Il Consiglio UE dovrebbe adottare ufficialmente l’accordo il 28 novembre. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

L’UE è un’economia particolarmente aperta. Il blocco commerciale europeo è uno dei più grandi al mondo e rappresenta il 16% del commercio globale, mentre nel 2021 ha ricevuto 117 miliardi di euro di investimenti esteri diretti. Si è registrato un numero crescente di casi in cui le sovvenzioni estere sembrano aver facilitato l’acquisizione di imprese dell’UE, influenzato le decisioni di investimento o distorto gli scambi di servizi, a scapito della concorrenza leale.